Indispensabile. Se dovessimo riassumere in una sola parola, la stagione di Alexis Ferrante all’ombra dello Zaccheria non potremmo usare forse aggettivo migliore. Del resto fino ad ora i suoi numeri sono stati di assoluto rilievo: 12 gol in 25 partite. Dati inequivocabili che hanno evidenziato ancora una volta, la sua importanza nella macchina rossonera ed incastonato il suo nome al 4° posto nella graduatoria generale dei cannonieri stagionale.
Il ché ha permesso al Foggia di arrampicarsi fino alle zone alte della classifica nella prima parte di campionato. Poi è arrivata la pausa natalizia, ma soprattutto il Covid-19. Un periodo di stop forzato che ha portato ad un mutamento improvviso della squadra. Dalla costante infortuni al mercato, passando per le squalifiche ed un equilibrio smarrito in poche partite.
Variabili di assoluto rilievo che hanno certamente inficiato sul rendimento del collettivo e di conseguenza anche sull’ italo-argentino nella prima parte del 2022. Prestazioni che hanno colpito soprattutto uno dei principali metri di giudizio per un attaccante: il numero di gol. Dal suo ritorno in campo (post Covid) l’ex Brescia è riuscito a mettere a segno una sola rete nel pareggio interno contro la Fidelis Andria. Un gol decisivo, figlio delle difficoltà avute davanti la porta dei biancazzurri e che ha costretto Zdenek Zeman ha buttarlo nella mischia a poche ore dal suo recupero. Una scelta forzata quanto fruttuosa. 35 minuti che hanno permesso al Foggia di evitare la sconfitta.
Da quel momento El Tigre non ha più ruggito. Nelle successive quattro gare, il suo apporto è stato più di natura fisica e tattica. Il motivo? Più di uno. Sicuramente le difficoltà di gioco della squadra non lo hanno aiutato. Un calciatore con le sue caratteristiche ha bisognoso di un determinato tipo di assistenza per rendere al meglio. Un supporto che nelle ultime gare è venuto decisamente meno. Tradotto: senza palloni giocabili diventa tutto più difficile. Inoltre la sua gestione da parte di Sdengo ha ulteriormente ridotto le opportunità da gol. Una scelta difficile quanto inevitabile in un mese così denso di partite e con poco tempo per recuperare.
Insomma, l’italo-argentino non sta vivendo un momento di grande brillantezza. Del resto fino ad oggi, le ultime quattro gare hanno rappresentato il suo periodo più lungo di astinenza. Ferrante ha però dimostrato di andare oltre la semplice definizione di attaccante centrale trovando reti ben diverse tra loro. Dal colpo di testa al tiro da fuori area, passando per la sua capacità di inserimento e l’ottima progressione. Caratteristiche importanti che possono certamente aiutarlo ad uscire da questo momento particolare.
Una fase di incertezza che ha colpito qualsiasi attaccante. Il tutto coadiuvato da un sinistro temibile come dimostrato contro Monopoli, Paganese e Bari. Già, proprio lui. Il prossimo avversario del Foggia allo Zaccheria. Allora quale migliore occasione se non questa per ritrovare la via del gol. Un grido di gioia che renderebbe felice il popolo rossonero, ma soprattutto il tecnico boemo. Nella speranza che il suo bomber possa risultare decisivo ancora una volta…