Ventiseiesima giornata del girone C di Serie C, settima di ritorno e al San Filippo-Scoglio di Messina si trovano di fronte due squadre costruite a luglio con obiettivi diversi, quasi opposti: il Foggia per fare un campionato di vertice e conquistare un piazzamento più alto di quello dello scorso anno; il Messina per puntare alla salvezza, magari da conquistare con qualche giornata d’anticipo.
Grandi sofferenze nel girone d’andata per i biancoscudati, che cambiano persino due allenatori finché in panchina non arriva Mister Ezio Raciti, direttamente dal settore giovanile, che dà coraggio e vigore ai suoi ristabilendo equilibrio sia in campo che nello spogliatoio. Messina che nelle ultime cinque gare conquista 8 punti, tre dei quali domenica scorsa in casa della capolista Bari.
Di fronte – come si diceva – i rossoneri che nel girone di ritorno non sembrano proprio trovare la quadra tanto da gettare alle ortiche il bel tesoretto messo da parte all’andata. Insomma, un Foggia che stenta sia dal punto di vista del gioco che dei risultati: 2 punti appena nelle ultime cinque gare disputate, frutto di tre sconfitte e due pareggi, quest’ultimi arrivati contro due matricole.
Foggia e Messina, chiamate oggi a voltare finalmente pagina la prima e a confermare il bel momento la seconda. I presupposti per una bella gara ci sono tutti.
I ragazzi di Zeman scendono in campo con una formazione rimaneggiata rispetto a quella vista domenica scorsa contro la Fidelis Andria. Alastra confermatissimo in porta con Martino e Rizzo sulle due fasce. Al rientro, dopo due mesi, Sciacca che insieme a Girasole costituisce la coppia al centro della difesa. E centrocampo affidato a Garofalo, Di Paolantonio e Rocca. Assente Petermann che sconta il turno di squalifica. Nel tridente offensivo si registrano ancora due rientri dal primo minuto: Curcio a destra e Ferrante al centro dell’attacco. A completare l’undici Merola posizionato sulla sinistra.
Prima del fischio d’inizio Mister Zeman viene premiato con una targa dal Presidente Sciotto in ricordo dell’annata 1988-89 quando il boemo allenava proprio il Messina. Altra novità della giornata la maglia di capitano ritornata sul braccio di Curcio, nonostante la presenza in campo di Sciacca.
Primi dieci minuti dell’incontro passati dalle squadre ad osservarsi e a prendersi le misure, per quanto già al 3° è proprio il Foggia a rendersi pericoloso proprio con Curcio, che prima viene murato davanti alla porta e poi, su successiva azione d’angolo, deve arrendersi di fronte alla parata d’istinto del bravo portiere giallorosso. Corsi e ricorsi storici perché nella ripresa l’azione si ripeterà. Ma ci arriviamo…
Intanto, al 10° del primo tempo si registra un errore in fase d’impostazione del Foggia che regala palla all’avversario da cui segue il primo tiro in porta anche del Messina. Al 13° Martino, nel corso di un disimpegno, appoggia male il piede a terra e si infortuna. Esce dal campo zoppicando e viene sostituito da Nicolao. Peccato, perché oggi il ragazzo sembrava concentrato e più sul pezzo.
Il tempo passa e dopo il solito avvio sprint del Foggia la gara diventa man mano più equilibrata, con i ragazzi di Zeman sempre proiettati in avanti e il Messina che si rende pericoloso spessissimo in contropiede. Alla mezzora svarione di Sciacca che appoggia corto ad Alastra. Porta libera ma i giallorossi non approfittano.
Foggia sempre pericoloso quando accelera ma nemmeno oggi morde, non concretizza per quanto si comincino a vedere flebili segnali di miglioramento rispetto alle uscite passate. Al 41esimo si registra una ripartenza in velocità di Kofane che dalla distanza rifila un rasoterra a lato della porta difesa da Alastra. È il preludio al goal. Voleva forse mancare proprio un secondo prima di andare nello spogliatoio? Il Foggia non si smentisce nemmeno questa volta e si arrende a Russo che, sopraggiungendo sulla fascia destra (dov’è Rizzo?), infila Alastra.
Inizia il secondo tempo e la musica cambia poco. Al 10° Lewandowski si ripete su Curcio, che con grande reattività gli nega anche questa seconda chance per segnare. Qualche minuto più tardi Zeman sostituisce proprio il capitano con Turchetta e Ferrante, oggi non pervenuto, con Vitali. Attacco rivisto, mentre, inaspettatamente per chi scrive, Merola rimane in campo. Da questo momento la partita cambia, soprattutto grazie al Messina che pensa a difendersi con il Foggia che prova quanto meno a pareggiare. Al 71esimo ci sarebbe un rigore netto per fallo di mani in area ma l’arbitro non vede. Quanti errori oggi da parte sua. Se potessimo valutare anche lui oggi nessuno gli negherebbe un bel 4!
Ma un minuto più tardi ecco che arriva l’occasione per il Foggia: Rocca, migliore in campo (soprattutto per il secondo tempo) avvia l’azione da centrocampo e appoggia a destra su Rizzo che avanza in area per servire Vitali. Assist del ragazzino a Turchetta che fa tap-in a Lewandowski e mette in rete. Pareggio meritatissimo anche perché il Messina, forse stanco, aveva smesso di giocare.
Nel finale, nel bene e nel male, si rivede il vero Foggia di Zeman, che vuole portare a casa i tre punti e rischia in un’azione di contropiede del Messina. Al 92esimo è il bravo portiere rossonero a salvare il risultato.
Pareggio giusto per certi versi. Forse ai punti il Foggia oggi avrebbe meritato qualcosa in più. La squadra è in crescita. Il rientro di Sciacca ha dato solidità al reparto difensivo. Bene Nicolao che ha corso sulla fascia proponendosi spesso in avanti e benino anche Rizzo, soprattutto nella ripresa. Quanto all’attacco aspettiamo tempi migliori. L’importante oggi era non prenderle.
E questa è la pagella che è venuta fuori dai voti della Redazione di Mitico Channel: