Il governo allenta la stretta sulle misure anti-contagio, una scelta dettata dai numeri confortanti sulla copertura delle vaccinazioni in Italia e dagli ultimi dati su contagi, ricoveri in terapia intensiva e decessi.
Ecco, dunque, le date da cerchiare in rosso per rispettare le nuove regole annunciate dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa che sottolinea come a breve sia “in arrivo un provvedimento del Ministero della Salute per togliere le mascherine all’aperto su tutto il territorio nazionale senza distinzione di colore per le regioni a partire dall’11 di febbraio”.
Il nuovo piano del governo prevede non solo lo stop alle mascherine all’aperto, già da venerdì prossimo, ma anche la graduale eliminazione del Green Pass, così come l’obbligo vaccinale su tutta la popolazione.
Mappa dei colori in Italia e nuove regole
In vigore resterebbero le regole per la zona rossa e solo per i non vaccinati ma, fortunatamente, in Italia nessuna regione è attualmente in zona rossa.
La gran parte è in zona gialla o arancione.
Ma vediamo la mappa nel dettaglio
- Zona Arancione: nuovo ingresso per le Marche a cui si aggiungono Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, e Sicilia.
- Zona Gialla: Puglia, Lazio, Campania, Sardegna e Calabria, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e le province autonome di Trento e Bolzano;
- Zona Bianca: Umbria, Molise e Basilicata.
Già dalla prossima settimana si annunciano cambiamenti su altre regioni potrebbe essere nuovamente promosse verso profili di rischio più bassi lasciando la zona gialla o arancione, è il caso della Campania che passerebbe dal giallo al bianco.
Discoteche: le nuove regole
I gestori dei locali da ballo, stremati dalla lunga chiusura, non vedono l’ora di riaprire le discoteche, ma lamentano anche difficoltà organizzative (“In molti non riusciranno a riaprire”). In ogni caso la data fissata dovrebbe essere quella dell’11 febbraio, venerdì prossimo. Le regole sono piuttosto stringenti: si entra solo con Green pass rafforzato, la capienza è ridotta al 50 per cento e bisogna indossare la mascherina (ma non in pista).
Il Green pass: l’ultimo a cadere
Il coordinatore del Cts Franco Locatelli avverte: “Va gestita la riapertura, con un’adeguata progressività“. L’ultima misura a cadere sarà probabilmente il certificato verde: ad avviso di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, bisognerà mantenerlo almeno per tutta l’estate.
Le restrizioni
É quasi certo che da aprile in poi, in qualsiasi caso, il Green pass dovrà ancora essere utilizzato per diversi mesi. Di fronte al rischio di nuove varianti, l’invito sarebbe quello di mantenere l’attuale sistema di restrizioni per i non vaccinati oltre il 15 giugno prossimo, data in cui è al momento prevista la scadenza dell’obbligo della dose per gli over 50.
A tal proposito, la macchina dei controlli si è già messa in moto dal primo febbraio e nelle prossime settimane potrebbero arrivare le sanzioni da 100 euro dopo verifiche a campione sul milione e mezzo di ultracinquantenni in Italia che non si sono mai vaccinati o che non hanno ancora fatto la dose booster entro la scadenza dei sei mesi per il richiamo. La legge prevede che la multa arrivi direttamente a casa con una cartella dell’Agenzia delle entrate. Si prevede che le vaccinazioni saranno in discesa, questo comporterebbe anche la graduale chiusura degli hub e dei grandi centri vaccinali. Per i vaccini ai più piccoli (sotto i 5 anni d’età) si attende, invece, la valutazione di Ema e Aifa, con un possibile ok nei prossimi mesi.
Oltre alle date già previste dal nuovo calendario del Governo, resta ancora aperto il dibattito sull’evolversi della situazione; le misure, infatti, potrebbero subire cambiamenti in primavera. Su tutte: la percentuale sulla capienza di stadi e discoteche all’aperto, in particolare per gli impianti sportivi dove la soglia è attualmente al 50% ma potrebbe passare presto al 75% e progressivamente al 100%. Inoltre, non ci sarà più una distinzione in fasce di colori per le regioni sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (FFP2 e chirurgiche).
Ad ogni modo non sarà un liberi tutti, il cambiamento sarà lento e graduale ed andrà di pari passo con la copertura vaccinale su tutta popolazione per non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 marzo.