La sconfitta di Castellammare di Stabia ha lasciato un segno profondo nel bene e nel male. Da una parte una caduta rumorosa dal quale cercare di riprendersi il prima possibile e dall’altra una speranza incoraggiante dal volto ben preciso: quello di Pablo Vitali.
Il giovane attaccante è stato uno dei migliori della ciurma rossonera. Rapidità, coraggio e fiducia nei propri mezzi. Le sue giocate hanno portato a limpide occasioni, ma soprattutto sono riuscire a dare sostanza alla manovra rossonera. Una concretezza che poche volte il Foggia è riuscito a dare con continuità nell’arco di una singola partita. Una variabile non indifferente che ha visto inizi incoraggianti già nella gara con il Latina. Dai sui piedi sono nate le uniche occasioni viste allo Zaccheria. Due gol mancati certo, ma figli di un’ imprecisione giovanile. Un fattore che Zdenek Zeman ha considerato nel percorso di avvicinamento alla gara con la Juve Stabia e che ha portato ad una titolarità un po’ in attesa… forse.
Perché l’ex Campobasso è stato uno dei pochi a mostrare fin da subito le proprie qualità. Una caratteristica più unica che rara nel calcio di oggi e in modo particolare nella giovane rosa rossonera. Il ché non ha di certo deluso le aspettative di Sdengo. Il quale ha sempre sottolineato quanto di buono realizzato dai suoi ragazzi fino ad ora. “Questa squadra ha fatto miracoli”, le sue parole durante la conferenza stampa post gara col Monterosi (1-1). Un dato di fatto consolidato dai punti e dai numeri ottenuti nella prima parte di campionato.
Oggi però, il Foggia sembra essere entrato in una nuova fase del suo processo di crescita. L’ottimo rendimento del girone di andata ha lasciato che germogliassero solide convinzioni per un proseguo stagionale stimolante e proficuo. Nulla di sbagliato sia chiaro, ma l’impressione è che oggi la ciurma rossonera sia alla ricerca di un equilibrio smarrito o quantomeno destabilizzato. Le assenze hanno avuto sicuramente un peso specifico, ma non possono certo rappresentare l’unica variabile degli ultimi risultati. Il Foggia ha bisogno di riprendere le redini della sua partita, ma per farlo deve ritornare ad un vicino passato: 18 dicembre 2021, Avellino-Foggia (2-2).
La sfida del “Partenio” è forse stata la prestazione migliore della compagine rossonera. Un match esaltante non tanto per il gioco zemaniamo, ma per caparbietà, carattere e resilienza dimostrate. Tutte caratteristiche appartenenti al Foggia, ma che oggi sembra aver subito la forte oscillazione degli ultimi risultati. Allora forse c’è bisogno di qualcosa di diverso: una scossa improvvisa. Una reazione che in questo momento ha assunto il volto di un giovane caparbio: Pablo Vitali.
I rossoneri devono ripartire da lui o per meglio dire da quello che ha mostrato in campo. Uno spirito rivoluzionario figlio del suo allenatore e di conseguenza della sua filosofia di gioco. La prestazione di Vitali è stata massimizzata proprio da questo aspetto. Una tendenza naturale nel provare a strappare le difficoltà affrontate durante il corso della partita. In tal senso la gara col Potenza diventa fondamentale. La debacle con il Latina è stata un caso più che isolato e la prestazione (claudicante) con la Juve Stabia ha rappresentato comunque un piccolo miglioramento. Un progresso di gioco, ma che necessita inevitabilmente di un salto in avanti sul terreno insidioso della mentalità. Una cura necessaria per abbattere le difficoltà del presente rossonero. In attesa che i frutti del lavoro quotidiano e del mercato raggiungano la giusta maturazione.
foto: Monica Carbosiero