L’avversario di turno: US Avellino 1912

In occasione dell’ultimo match del girone di andata il Foggia sarà ospite dell’Avellino.

La formazione irpina, partita con importanti ambizioni si trova attualmente al quarto posto in classifica, in coabitazione con il Monopoli e può vantare l’invidiabile primato di squadra meno battuta del torneo.

La squadra guidata dall’ex allenatore rossonero Piero Braglia, solo in un’occasione ha dovuto arrendersi all’avversario, alla quarta giornata, sul campo della matricola Monterosi, con il risultato di 2 a 1.

Da quel momento una serie di ben 11 partite senza perdere, che ha dato ragione alla dirigenza dei biancoverdi, decisa a confermare Braglia dopo l’avvio non esaltante.

31 punti totali (sul campo, come il Foggia), frutto di 7 vittorie, 10 pareggi (record) e, come detto, una sola sconfitta, per un totale di 20 gol fatti (peggior attacco tra le prime sette squadre in classifica) e 12 subite (miglior difesa, come il Catanzaro).

Come da tradizione, l’Avellino vanta tra le proprie file elementi di spessore per la categoria, come il portiere Forte, i difensori Tito (ex di turno), Dossena, Ciancio e Silvestri, i centrocampisti Aloi, Carriero, D’Angelo e Mastalli (poco utilizzato, sul piede di partenza) e gli attaccanti Maniero, Kanoute e Di Gaudio.
A questi si aggiungono il difensore italo-americano Bove, il centrocampista De Francesco e la punta Plescia.

Nel corso dell’ultimo match disputato, la squadra di Braglia ha avuto la meglio, vincendo di misura (1 a 0) sul campo della Vibonese, grazie ad una rete del centrocampista Carriero.

Davanti a Forte sono scesi in campo Ciancio, Silvestri, Dossena e Tito, a centrocampo terzetto formato da Matera in cabina di regia, con Carriero e D’Angelo a completare il reparto mentre in avanti Kanoute e Di Gaudio hanno agito a supporto dell’esperto Maniero.

Inutile precisare che, come sempre, il match di Avellino costituirà un impegno ostico per il Foggia, che si troverà a fronteggiare un avversario ben attrezzato e nel contempo cercherà di ottenere una vittoria che al Partenio manca da ormai troppo tempo.