Parlare di Giacomo Sciacca, il giovane difensore del Foggia, riporta alla memoria l’altro Sciacca, quel Nicolò che fu una delle sorprese della formazione di Zeman nella stagione 1992/93. Quando arrivò in Puglia, il centrocampista giocava a Trapani nell’interregionale e si inserì brillantemente nel gruppo rossonero reduce dallo smantellamento della squadra dei miracoli della stagione precedente. Come Nicolò anche Giacomo Sciacca è di origini siciliane. “Non sono parente con Nicolò – precisa – ma mi hanno raccontato più volte che non sono il primo Sciacca nella storia del Foggia. Mi hanno anche parlato delle analogie con quella squadra che come noi era completamente nuova e per assimilare idee e metodi di mister Zeman ebbe bisogno di tre-quattro mesi”. Sciacca costituisce con Di Pasquale la coppia centrale difensiva che si sta rivelando una sicurezza per la squadra rossonera. Alla domanda di carattere tattico sul fatto che la linea difensiva non gioca come vorrebbe Zeman sulla linea di centrocampo il difensore replica: “Il mister vuole la difesa molto alta ma io penso che il reparto si sia ben comportato finora. Abbiamo applicato poco anche la tattica del fuorigioco perché abbiamo tenuto conto anche del modo di giocare degli avversari. Certo, si può fare sempre migliorare, ma penso che finora abbiamo ottenuto buoni risultati.” Parlando del rendimento della squadra e suo personale il difensore ha detto: “Il bilancio è positivo. Abbiamo perso solo tre partite. Prima della sosta dobbiamo affrontare ancora due partite, ma abbiamo fatto un buon girone andata. Per quanto mi riguarda mi sento di dire di aver fatto una buona prima parte di stagione. Penso però di poter fare meglio. Non sono contento di me al cento per cento e penso che sia giusto così perché bisogna pensare sempre a fare di più”. Tornando alla squadra Sciacca ha detto che in estate non pensava che il gruppo potesse fare così bene e non si è detto d’accordo sul fatto che la difesa sia il reparto migliore fino ad adesso: “Anche l’attacco sta giocando bene e il centrocampo copre bene e facilita il nostro compito” . Il più bel ricordo di Sciacca del girone d’andata è stato il successo di Catania: “Sono stati tre punti ottenuti col cuore e presi con le unghie sul filo di lana. Al contrario, la sconfitta interna con la Turris non mi va ancora giù. Non mi spiego ancora adesso come abbiamo preso quei due gol. Non vedo l’ora che arrivi la partita di ritorno per prendermi la rivincita”. Pensando alla prossima trasferta di Avellino, Sciacca ha detto che in attacco gli irpini hanno giocatori molto forti individualmente, come Maniero e Plescia. “Ce la giocheremo e staremo sicuramente molto concentrati”.