Vigilia Foggia-Vibonese, Zeman: “Lavoro per fare del Foggia una squadra vera”

La difesa va bene, l’attacco così e così. Nella conferenza stampa del sabato Zeman ribadisce che la squadra è alla ricerca degli equilibri giusti e della continuità. L’attacco è sempre sotto accusa: tranne Ferrante che con i suoi 8 centri ha fatto più del suo dovere, gli altri latitano. “Da quando c’è Tuzzo – ha spiegato il boemo – va meglio. Creiamo almeno tre palle gol a partite. È vero che sugli esterni gli attaccanti giocano lontano dalla porta e i centrocampisti s’inseriscono poco negli spazi quando non devono costruire. Il discorso però riguarda tutti: dobbiamo trovare spazi ed equilibri giusti ed entrare più spesso in area”.  Sempre per l’attacco poi il tecnico ha parlato dell’involuzione di Merkay, partito benissimo ed evanescente in seguito. “Il ragazzo ha fisico, corsa, ma tatticamente ha perso le misure. Deve abituarsi a entrare in area, anche se preferisce stare sull’esterno”. Sollecitato sull’esperimento di Martino nel tridente, il boemo ha detto che il giocatore può fare bene tutta la fascia, meglio a destra quando crossa che a sinistra quando prepara il tiro”. Parlando dei prossimi impegni e del campionato Zeman ha detto “Leggo che il campionato si decide a marzo. Non è vero, io non l’ho mai detto. Non ci sono periodi in cui conta di più fare punti. Ogni partita vale sempre tre punti. Le partite facili non esistono: contro la Vibonese spero che i tifosi ci aiutino.  La squadra calabrese anche se è ultima in classifica  ha qualità a centrocampo”. Il capitolo infortuni preoccupa ancora: nessuna novità per Rocca, Di Grazia e Merola, ancora indisponibili e Alastra, vittima di uno stiramento a Campobasso. Interrogato sulla mentalità vincente che non ancora è assimilata dai ragazzi, il tecnico di Praga ha precisato che domenica a Campobasso nel secondo tempo i molisani ci hanno messo in difficoltà con un forte impegno agonistico. Ci hanno bloccato spesso con irregolarità non sanzionate dall’arbitro. Clamoroso è stato il rigore non dato su Ferrante perché non era assolutamente fuorigioco.  Il boemo ha concluso dicendo: “Sto lavorando per fare del Foggia una squadra vera. Ci vorrà ancora del tempo. Qualcuno di voi ricorderà il primo anno di B, 1989/90, quando a fine girone d’andata eravamo agli ultimi posti e poi facemmo un ritorno alla grande”.