“Il caso Juventus, Fedele Sannella e le plusvalenze”, la lettera del tifoso e commercialista Aldo Sebastiani

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, appassionato tifoso del Foggia ed affermato professionista foggiano. Aldo Sebastiani, questo il suo nome, fa il punto sul caso Juventus, l’ultima ennesima tegola caduta in casa bianconera. Da commercialista ed esperto conoscitore di calcio, il dottor Sebastiani, indirizza alla nostra redazione alcune attente e sagaci riflessioni sui fatti per meglio comprendere le ragioni dell’inchiesta delle ultime ore che ha portato nel mirino della Guardia di Finanza e della Procura di Torino gli uomini che sono alla guida del Club bianconero, giustappunto: la Juventus Football Club S.p.a.

“É notizia di ieri che la sede della Juventus F.C. è oggetto di perquisizione da parte della Guardia di Finanza, alla ricerca di documentazione relativa alla compravendita di diritti alle prestazioni sportive ed alla formazione dei bilanci per gli anni 2019/2020/2021. Oggetto di indagine sono le famose plusvalenze realizzate dalla vendita dei cartellini dei calciatori da parte della Juventus, cioè l’aumento di valore del cartellino in un determinato periodo di tempo, generalmente dal 01/07 al 30/06, coincidente con la stagione sportiva delle società di calcio. É questo il sistema contabile attraverso cui le società sportive lecitamente migliorano il bilancio di esercizio sempre più appesantito dai costi di gestione delle squadre, di gran lunga superiori agli incassi derivanti dalla vendita dei diritti sportivi alle televisioni e dei  biglietti di ingresso allo stadio. Il problema è che quando queste plusvalenze sono gonfiate si commette il reato penale di falso in bilancio, ancor più grave per una società sportiva quotata in borsa come la Juventus F.C. Sembra che questa pratica fosse parecchio diffusa dalle parti di Torino tanto da realizzare plusvalenze per € 166 milioni come da relazione finanziaria annuale allegata al bilancio del 30/06/2020 della Juventus F.C. Logicamente siamo in uno stato di diritto per cui c’è la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ma noi foggiani ricordiamo bene il trattamento ricevuto da Fedele Sannella nel 2019, sbattuto in galera a Milano per  mesi, la condanna mediatica della società sportiva da parte di tutti gli organi di informazione  per la misera somma di € 300 mila, ancor prima di qualsiasi processo civile, e soprattutto il trattamento ricevuto dalla procura sportiva, con la richiesta di retrocessione nel campionato appena concluso , poi permutata in tanti punti di penalità nel campionato in corso e culminata nella immeritata retrocessione della fatal Verona del 5 maggio 2019, cui ha fatto seguito il fallimento della società e tutto ciò che ne è conseguito. Lungi da me assolvere comportamenti illeciti di qualcuno, ma vedremo in questo caso, dove le ipotesi di reato sono gravissime, come agirà la procura sportiva e cosa produrrà, nella speranza che come tante volte accaduto in passato, a pagare non siano solo  i ladri di polli ma anche i colletti  bianchi. Ma in fondo noi lo sappiamo già: a Foggia siamo brutti, sporchi e cattivi, nelle civilissime città del nord invece sono tutti onesti e galantuomini.

Dottor Aldo Sebastiani