Nasce il primo Museo itinerante al mondo dedicato allo Sport e alla Shoah – Cesare Gaudiano: “Con il calcio per far riflettere le nuove generazioni sulla tragedia della Shoah”

Nasce dall’impegno di Cesare Gaudiano, Presidente dell’Associazione Italia Israele di Foggia, e porta con sé i valori fondanti dello sport – inteso come aggregazione, conoscenza ed etica – l’iniziativa dedicata all’International Football Museum, un museo itinerante del calcio che sarà presentato in una intensa due giorni a partire da venerdì 11 novembre a Napoli, presso il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo. Una mostra che parlerà alle nuove generazioni e che accenderà i riflettori sul delicato tema della Shoah attraverso il racconto inedito di cimeli storici appartenuti ai campioni del calcio morti tragicamente nei campi di sterminio con l’Olocausto. Il primo museo itinerante al mondo interamente dedicato allo Sport e alla Shoah si mette in viaggio e lo fa non solo per rieducare le nuove generazioni ai princìpi e ai valori insiti nello sport ma della vita in genere, per far osservare questa amatissima disciplina sportiva da un’altra prospettiva. Non solo attraverso i riflettori televisivi o dei grandi stadi del mondo ma sotto una nuova luce, riportando il calcio alle sue vere origini e a quegli aspetti etici, economici, sociali e culturali che ne hanno determinato la nascita, facendone da sfondo nei vari territori italiani.

Storia del calcio

Alla fine del 1800 il calcio inizia a diffondersi in Italia; in un Paese nel quale il lavoro contadino determinava la crescita e lo sviluppo dell’economia, il calcio, di pari passo, riusciva a catturare l’attenzione trasversale degli appartenenti a tutte le classi sociali, di qui l’origine di un fenomeno, non solo sportivo, che nell’immediato secondo dopoguerra ha visto la nascita di migliaia di società dilettantistiche nelle città d’Italia. Attraverso l’attaccamento ai colori sociali della squadra calcistica si è finito per esprimere un senso di appartenenza al proprio territorio maggiore che in ogni altro modo e per mezzo del canale sportivo si sono messi in risalto le tradizioni specifiche delle varie culture. L’appartenenza alla propria bandiera. Ecco che i campioni del calcio, anche se semplicemente campioni di piccole squadre del proprio paese, diventavano per i bambini icone e personaggi da emulare, anche nei modi di vivere.

Il Museo del Calcio si mette in cammino

Il viaggio del Museo del Calcio inizia dopo due lunghi anni di lavoro e vuole coinvolgere tutte le scuole italiane Primarie e Medie inferiori, un evento di grande richiamo che vedrà la presenza (venerdì 11 e sabato 12 novembre prossimi) dell’ambasciatore d’Israele Dror Eydar e la partecipazione del presidente nazionale della federazione Italia Israele Giuseppe Crimaldi.

Cesare Gaudiano, Presidente Associazione Italia Israele di Foggia

“Da foggiano sono enormemente orgoglioso di questa iniziativa”, spiega Cesare Gaudiano, “poiché il museo vede nella sua governance quattro persone della nostra città.” Una iniziativa che ha coinvolto anche l’ASD International Football Museum, guidata da Renato Mariotti, già impegnata in progetti che hanno alla base l’etica nel calcio e che nel 2019 ha ricevuto il Premio Nazionale Fair Play 2019 dal Comitato Nazionale Fair Play, associazione benemerita del CONI. “È proprio grazie al lavoro instancabile di Renato Mariotti“, sottolinea il Presidente Gaudiano, “che è stato possibile realizzare il progetto museale”.

Per Cesare Gaudiano: “Con l’aiuto del Calcio potremmo far riflettere i bambini ed i ragazzi sulla tragedia della Shoah, in particolare sullo sterminio attuato dai nazisti persino ai danni dei propri campioni dello sport, in particolare del calcio; campioni con alto senso di appartenenza alla bandiera, “usati” come veicolo di promozione dei regimi totalitari dell’epoca. Sfruttati per “la facciata” e poi barbaramente uccisi solo perché, purtroppo per loro, ebrei, “diversi”.

La scuola della conoscenza

Una mostra che si declinerà in Scuola della Conoscenza attraverso un itinerario anacronistico per raccontare oltre 75 anni storia, dal 1945 ad oggi, e lo farà raccontando la vita di tanti campioni di calcio, vite spezzate dall’abominio della Shoah, un’indelebile macchia di sangue che non risparmiò neanche loro e a cui l’intero mondo del calcio dovette assistere impassibile, piegandosi agli orrori dei regimi totalitari europei di Hitler e Mussolini.

Oggi, con la lodevole iniziativa voluta da Cesare Gaudiano in sinergia con l’International Football Museum, un monito a cui il mondo dello sport si fa trovare pronto e che non intende restare inascoltato. Per non dimenticare e perché lo sport sia, e resti sempre, mezzo di crescita, confronto e conoscenza. Un messaggio di speranza che arriva dal mondo del calcio e che rievoca le parole incisive ed immortali del leader politico e attivista sudafricano Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, ispira e unisce le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono e crea speranza là dove prima c’era solo disperazione..

SHOAH (Agenzia: CORBIS) (NomeArchivio: BE0482ow.JPG)