Si è svolta quest’oggi nell’Aula Magna Valeria Spada dell’Università di Foggia la cerimonia di apertura dell’anno accademico alla presenza del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, nel suo intervento (il testo integrale è riportato in fondo all’articolo ndr) si è più volte soffermato “… sull’impegno di contrasto alla criminalità organizzata, l’impegno per sconfiggerla, per eliminarne la presenza, (che) richiede diversi elementi. Accanto all’elemento, prezioso e indispensabile dell’attività di prevenzione e repressione affidata alla magistratura e alle Forze dell’ordine, accanto all’esigenza di pubbliche amministrazioni trasparenti ed efficienti, veloci nel fornire risposte alle esigenze dei cittadini, accanto alla necessità, primaria, di un’economia che cresce – e una crescita di posti di lavoro, di occupazione per rendere il tessuto sociale più forte, più solido e più resistente – vi è un’azione fondamentalmente indispensabile, che è quella della formazione delle coscienze, che in tutto il nostro Paese è necessaria, avvertita come indispensabile. Ne abbiamo ovunque bisogno” ha sottolineato il Presidente Mattarella. “… In questo territorio di grandi tradizioni, con grandi opportunità e risorse, che richiede un impegno particolarmente intenso, di sostegno da parte delle istituzioni – anche nazionali – l’Ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescita della popolazione di Foggia e del suo territorio“, ha poi concluso il Capo dello Stato.
Prima dell’intervento del Presidente Mattarella, il Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, prof. Pierpaolo Limone, dopo aver salutato le autorità presenti, ha ricordato alcuni dei risultati conseguiti nel corso dell’ultimo biennio dall’Ateneo foggiano: +20% di iscritti, + 22% di laureati, 10 nuovi corsi nel solo anno in corso, il 72% di occupati a 1 anno dal conseguimento di una laurea triennale, triplicati i progetti di ricerca finanziati e le borse di studio riconosciute agli studenti.
“… La sola presenza di un così alto numero di giovani studenti nella nostra città, oltre 13.000 sono una garanzia di futuro e di legalità per questa terra difficile” ha sottolineato il Rettore. “L’81% dei laureati presso il nostro Ateneo proviene da famiglie con genitori non laureati e quindi l’ateneo di Foggia offre la più concreta opportunità di mobilità sociale per la nostra comunità“. Il Rettore ha poi ricordato l’importanza di adeguarsi anche dal punto di vista infrastrutturale alle nuove future sfide, con l’acquisizione di nuovi edifici primo fra tutti la Caserma Miale, il cui recupero “…non mancherebbe di produrre benefici ed effetti positivi anche sul recupero della memoria collettiva e della identità locale“.
Citando infine la frase di Don Luigi Ciotti, a cui l’Ateneo ha conferito recentemente la laurea honoris causa, “il Paese ha bisogno di coscienze inquiete“, il Rettore ha espresso la certezza che questa inquietudine anima le coscienze dei docenti e degli operatori dell’Ateneo foggiano. “Noi docenti crediamo nel cambiamento quasi per contratto, perché un insegnamento efficace è sempre un insegnamento trasformativo. Per questo siamo ottimisti per il nostro ateneo e per la nostra città che, siamo sicuri, non sarà più la città della quarta mafia ma la città dell’anti-mafia e questa trasformazione potrà realizzarsi anche grazie alla sua Università “.
Nella prima parte della mattinata si erano svolti tre interventi che hanno presentao al Capo dello Stato l’attività e le sfide prossime dell’Università di Foggia. La prof.ssa Daniele Dato nella sua prolusione sul tema de “Le povertà educative” ha sottolineato come “la conoscenza costituisce la vera misura dello sviluppo di un Paese. … mentre il talento e le capacità (dei giovani) sono opportunità di cambiamento e di sviluppo.” Da qui l’esortazione della dott.sa Dato agli studenti dell’Ateneo ad affrontare nuove sfide anche a costo di commettere, nel cammino, degli sbagli, perchè “… sbagliare è comunque costruttivo e bisogna sconfiggere la paura di sbagliare che depone all’immobilismo“.
La dott.ssa Carmela Clemente, rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo dell’Ateno foggiano, ha ricordato il grande impegno che il corpo docente ed amministrativo ha profuso nell’affrontare la sfida della didattica a distanza imposta dalla pandemia “… L’Università di Foggia si è classificata al 2° posto in Italia per la didattica a distanza nella recente classifica stilata dal Sole 24 ore“. Inoltre la dott.ssa Clemente ha sottolineato come “l’80% del personale docente e amministrativo ha aderito alla campagna vaccinale, contribuendo a creare un clima di serenità e sicurezza all’interno dell’Ateneo“.
Ricco di pathos è stato l’intervento di Mirko Bruno, Presidente del Consiglio degli Studenti, che ha ricordato come “… in un territorio come il nostro non è ancora possibile, per molti, far fiorire e sviluppare liberamente le proprie aspirazioni e il proprio talento, e in una situazione che sembra non poter cambiare mai, come se la strada fosse già scritta, si alimenta quello che è il più grande cancro della nostra terra: la criminalità organizzata“.
Di seguito, il testo integrale dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“Rinnovo il saluto al Magnifico Rettore e il ringraziamento per l’invito a essere presente alla cerimonia di apertura di questo anno accademico.
Rivolgo un saluto di grande cordialità a tutti i presenti, al Presidente della Regione, al Commissario al Comune e, attraverso di lei, a tutti i cittadini di Foggia, e alle autorità presenti.
Un saluto particolarmente intenso e forte alle studentesse e agli studenti, al personale amministrativo e tecnico di questo Ateneo e al Corpo accademico.
Un saluto ai Rettori di altri atenei presenti.
Sono molto lieto di essere qui e desidero ringraziarvi per le espressioni così cortesi nei miei confronti, per l’accoglienza così cortese.
Il Magnifico Rettore, con la sua relazione, ha illustrato con grande chiarezza l’attività di questo Ateneo per la quale desidero esprimere un grande apprezzamento.
A distanza di poco più di trent’anni dalle prime lezioni svolte qui a Foggia, a distanza di vent’anni dalla piena autonomia dell’Ateneo foggiano, il Rettore ha sottolineato lo sviluppo, l’evoluzione – ampiamente positiva – che l’Ateneo ha conseguito. Ha illustrato l’accrescimento dell’offerta formativa, l’innalzamento della partecipazione degli iscritti all’Ateneo e dei laureati che l’Ateneo ha consegnato alla società. Ha presentato gli apprezzamenti che l’Ateneo ha registrato e registra per la sua attività.
In questo modo l’Università di Foggia fornisce una risposta concreta, adeguata, al diritto allo studio che, come è stato posto in evidenza poc’anzi, è espressione di libertà e di eguaglianza.
Ringrazio molto il Rettore per l’opera dell’Ateneo.
Vorrei sottolineare che tutti gli interventi di questa mattina, che abbiamo poc’anzi ascoltato, hanno posto in rilievo il collegamento intenso, stretto, molto forte, che vi è tra questa Università e il suo territorio, un collegamento che è emerso da tutti gli interventi.
Prima di entrare in questa Aula Magna, ho avuto la possibilità di avere illustrata la felice attività che la biblioteca svolge per l’infanzia: è un ruolo di particolare importanza perché l’Università è un presidio di cultura, è un presidio di senso della convivenza, è un presidio di senso di rispetto degli altri, di senso della comunità. Tutto questo è di grande importanza ovunque. E in questo territorio di grandi tradizioni, con grandi opportunità e risorse, che richiede un impegno particolarmente intenso, di sostegno da parte delle istituzioni – anche nazionali – l’Ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescita della popolazione di Foggia e del suo territorio.
È stato richiamato il tema del contrasto alla criminalità organizzata. Anche in questo vi è un ruolo importante dell’Ateneo.
Vedete, l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata, l’impegno per sconfiggerla, per eliminarne la presenza, richiede diversi elementi.
Ma accanto all’elemento, prezioso e indispensabile dell’attività di prevenzione e repressione affidata alla magistratura e alle Forze dell’ordine, accanto all’esigenza di pubbliche amministrazioni trasparenti ed efficienti, veloci nel fornire risposte alle esigenze dei cittadini, accanto alla necessità, primaria, di un’economia che cresce – e una crescita di posti di lavoro, di occupazione per rendere il tessuto sociale più forte, più solido e più resistente – vi è un’azione fondamentalmente indispensabile, che è quella della formazione delle coscienze, che in tutto il nostro Paese è necessaria, avvertita come indispensabile.
Ne abbiamo ovunque bisogno, e tutte le strutture, le realtà, le agenzie, i luoghi di formazione, sono chiamati a far sviluppare questo senso della convivenza, della comunità, di rispetto degli altri, della legalità.
E, sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata, questo quarto elemento – della formazione delle coscienze – è particolarmente decisivo. Ed è uno degli elementi cui concorre l’insegnamento universitario, il clima universitario, la comunità universitaria che, come presidio di cultura, è ovunque un elemento di sostegno della comunità nazionale, delle comunità locali, dei territori, del senso di libertà, di pienezza di prospettive per chiunque, di uguaglianza.
Il rappresentante degli studenti poc’anzi ha parlato di sogno. La realtà – come lo studente ha indicato – realizza i sogni, realizza gli obiettivi, realizza i traguardi che si prefigge, se questi vengono interpretati, vissuti, assunti su di sé dai cittadini, dalle persone, dalle istituzioni anzitutto, naturalmente.
Quell’esortazione, quella sollecitazione che ha fatto il rappresentante degli studenti, Bruno, nel chiedere ai giovani di impegnarsi, di non tirarsi indietro –mi pare che abbia detto – di accettare il rischio, di mettersi in gioco, è in realtà l’orizzonte che tutto il nostro Paese si pone come obiettivo, di cui tutto il nostro Paese ha bisogno.
La giovane generazione che cresce consente al nostro Paese di sperare in una crescita costante, nell’innovazione, nel senso di responsabilità, nel senso di eguaglianza, nel senso di libertà praticata e realmente vissuta.
Tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di esigenza di ripresa di rilancio, di nuova definizione del suo modo di essere. In questo ambito, Foggia e il suo territorio si collocano in maniera perfettamente coerente.
C’è bisogno di un rilancio, di garantire ai giovani una prospettiva di vita, di realizzazione personale, di uguaglianza, di libertà. E in questo territorio, come ovunque, le Università sono un punto decisivo.
Per questo rivolgo un apprezzamento all’Ateneo, molti auguri per la sua attività, e, nel ringraziamento che rinnovo ancora per tutti gli atenei d’Italia, gli auguri per questo anno accademico.
Buon anno accademico agli studenti, ai docenti e al personale.”