L’avversario di turno: Taranto FC 1927

Il calendario mette il Foggia per la terza volta di fronte ad un derby, la truppa di Zeman dovrà vedersela domenica allo Zaccheria con il Taranto, dopo la bella prestazione nel derby con il Bari.

La squadra jonica si trova nel gruppone al terzo posto, con 16 punti come il Foggia, giunti a seguito di 4 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, per un totale di 9 reti fatte e 7 subite, meglio ha fatto solo il Catanzaro.

Mister Laterza, confermato dopo il buon lavoro svolto nella stagione scorsa, culminata con la vittoria del campionato e la conseguente promozione, ha a disposizione elementi esperti in ogni reparto ma anche diversi giovani in prestito da squadre di categoria superiore.

L’ossatura della squadra fa affidamento su Zullo, Riccardi, capitan Marsili, Civilleri, Saraniti, Pacilli, l’argentino Bellocq e Giovinco (fratello d’arte), oltre a Falcone, operato al tendine d’Achille in primavera e sulla via del ritorno.

I giovani più utilizzati da Laterza in questo primo scorcio di campionato, sono senza dubbio il portiere Chiorra (proprietà Empoli), i difensori Benassai, Tomassini (della Roma) e Ferrara, il centrocampista Labriola (del Napoli) mentre non è ancora esploso l’attaccante camerunense Italeng, arrivato con molte aspettative dall’Atalanta.

Nel corso dell’ultima giornata il Taranto ha avuto la meglio in un altro derby pugliese, contro la Fidelis Andria, tornando alla vittoria dopo tre 0 a 0 consecutivi e la pesante sconfitta di Catanzaro (3-0 e quarta gara consecutiva senza andare a rete).
I rossoblu sono riusciti a ribaltare l’iniziale vantaggio di Sabatino grazie ad un rigore di Saraniti e ad una rete del giovane Santarpia.

Il Taranto è sceso in campo con Chiorra tra i pali, Tomassini, Zullo, Granata e Ferrara in difesa, Marsili, Cirivello e Bellocq a centrocampo, Giovinco, Saraniti e Pacilli in avanti.

Per il Foggia si tratterà di affrontare una squadra con un modulo speculare ma con una mentalità abbastanza differente, visto che il Taranto affronta il match con una tattica attendista, lasciando a volte il pallino del gioco all’avversario per cercare di partire con veloci ripartenze.