Svastiche a San Marco in L., Cgil: “Si vigili di più, fenomeni di deriva culturale e valoriale”

Ancora manifestazioni di odio e violenza da parte di frange estremiste nei confronti dei sindacati. Dopo gli episodi gravissimi che hanno interessato la Capitale, con l’assalto alla sede della Cgil, un altro infelice episodio viene annoverato in provincia di Foggia. A San Marco in Lamis una scritta lunga tre metri, «morte comunisti e Cgil», con svastiche e croci celtiche, è apparsa stamattina sulla facciata della Chiesa Madre del borgo garganico.

Vergogna“, ha tuonato il sindaco di San Marco Michele Merla, commentando il deplorevole atto, “chi ha compiuto questo vile gesto dovrebbe vergognarsi a lungo. Sono esterrefatto: calpestare in questo modo la storia, la Costituzione. L’apologia di fascismo è un reato. Oggi non contano le bandiere politiche: tutta la comunità deve sentirsi offesa e prendere posizione contro questi gesti ripugnanti. San Marco in Lamis non è questo, San Marco dice con forza NO a qualsiasi forma di fascismo. Noi puliremo la facciata della chiesa, non so se voi riuscirete a ripulire le vostre coscienze.”

Le scritte minacciose “portano la firma della feccia neofascista che evidentemente ha mal digerito la straordinaria partecipazione alla manifestazione di sabato (Mai più fascismi), indetta a Roma da Cgil Cisl Uil a seguito dell’assalto e della devastazione squadrista alla sede nazionale della nostra confederazione”, spiega la sigla sindacale Cgil in una nota diffusa poco fa dal Segretario generale della Camera del Lavoro di Foggia, Maurizio Carmeno. Un comunicato in cui si condanna con fermezza il turpe atto: “Quanta ignoranza in chi pensa di intimorire la più grande organizzazione di massa di questo paese, sporcando per di più le pareti esterne del duomo cittadino e finanche incapaci di riportare correttamente anche il simbolo che era utilizzato dal nazismo. Resta un atto grave in sé e si inserisce in un clima che – seppur alimentato da minoranze – mette nel mirino associazioni democratiche e di rappresentanza del mondo del lavoro. A tutti il dovere di vigilarecontinua la Cgil “affinché non via siano ulteriori derive violente, sapendo che la Cgil fin dalle sue origini è ispirata ai valori della giustizia sociale e che ha il suo statuto e la sua storia ancorata ai valori dell’antifascismo e della Costituzione. Se ne facciano una ragione questi meschini intimidatori notturni, che sono fuori dal tempo e dalla storia. Non ci sarà spazio per fascismo e violenza nel nostro paese, e l’ha dimostrato la risposta di migliaia di italiani, non solo iscritti ai sindacati, che hanno reso bellissima la manifestazione di piazza San Giovanni.Al Prefetto, intanto, il sindacato chiede maggiori attenzioni per scongiurare questi fenomeni, esortando anche le istituzioni democratiche a contrastare questa pericolosa deriva culturale e valoriale.