Doveva essere la partita del riscatto e in parte lo è stata, quanto meno per il Foggia. Ancora una volta Zeman scompagina la formazione iniziale e a sorpresa mette fuori dai titolari Alessio Curcio, che si accomoda in panchina. Scelta tecnica o semplice turn over in vista della gara al San Nicola di mercoledì prossimo? Tre partite in sette giorni sono pesanti per chiunque, soprattutto per chi dall’inizio del campionato non ha rifiatato un secondo e, meritevole della fiducia incondizionata del Mister, è sempre stato in campo. Noi propendiamo per questa seconda ipotesi. Ad ogni modo, programma saltato per Zeman perché l’infortunio di Di Grazia al 13° del primo tempo lo costringe a chiamare in causa proprio il Capitano.
Andiamo alla gara. I primi 25 minuti sono stati giocati a centrocampo da entrambe le squadre, che sembravano volersi studiare o forse volevano evitare di esporsi più di tanto. La sconfitta a Palermo per il Foggia e quella in casa contro il Campobasso per il Monopoli devono aver condizionato psicologicamente i calciatori in campo. Poi, improvvisamente, sono arrivati i due pali dei rossoneri a distanza di poco più di un minuto: il primo di Petermann con un tiro da fuori area e il secondo di Gallo, forse deviato, su un assist di Curcio. Il tempo di ritornare nella metà campo del Foggia e di ripartire con un’azione costruita in velocità dal basso ed ecco che arriva il quarto goal, questa volta in diagonale, di Alexis Ferrante. Splendido! Gli varrebbe soltanto quello un 8 in pagella, ma le azioni sciupate nel prosieguo della gara, la rete mangiata davanti alla porta avversaria nel finale gli fanno perdere almeno un punto.
A dire il vero l’ariete foggiano non è stato l’unico a sciupare occasioni da goal lì davanti e quando le partite non si chiudono il rischio di prenderle è molto alto. Fortuna ha voluto che il Monopoli non si sia mai reso tanto pericoloso se non nel finale quando Alastra al 90° si è dovuto superare su un tiro insidioso e ravvicinato. A proposito di Alastra, oggi ha rimediato un altro giallo e sempre per lo stesso motivo. C’era proprio bisogno di atterrare l’avversario fuori area? Che è successo in partita con Garattoni? A volte ci sembrava che la comunicazione tra i due non andasse.
Fortunatamente finisce 1-0, il minimo sindacale, ma basta per portare a casa il risultato e invertire nuovamente il trend in attesa di Bari-Foggia. Finisce sotto la curva con i calciatori omaggiati dalla tifoseria che canta: “Chi non zomb’ è rossonero…”. Quanto meno, questo è quello che ci parso di sentire.
Intanto, noi di Mitico ci siamo espressi così: