Violenza nel calcio: aggredito giovane arbitro

Deplorevole episodio di violenza nell’ambito sportivo si è verificato domenica scorsa in Liguria dove un arbitro di 18 anni, Mehmet Akif Kartal, della sezione di Imperia, è finito in ospedale dopo esser stato aggredito con diversi pugni da alcuni tesserati del club savonese al termine della partita del campionato di Prima categoria Quiliano&Valleggia – Campese, finita 3-3.

A scatenare la violenza sarebbe stato il gol del pareggio mandato in rete dalla Campese, segnato nei sei minuti di recupero concessi dall’arbitro. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Un fatto gravissimo per il quale il Presidente del Comitato ligure della FIGC LND, Giulio Ivaldi, ha espresso vicinanza e solidarietà verso il giovane arbitro, anche a nome di tutto l’apparato sportivo, sottolineando che: “è una vergogna per tutti e per il movimento calcistico ligure. La mia assoluta solidarietà va alla classe arbitrale ed il ringraziamento per l’impegno che stanno profondendo nel cercare di garantire la  copertura di tutte le gare nonostante i numeri siano al momento insufficienti. Certamente il fatto di oggi non aiuta. Mi rivolgo a tutti con un accorato appello: siamo alle prime giornate di campionato, abbiamo fatto una fatica immane per tenere il movimento unito durante la pandemia e ripartire come sta avvenendo. Fermiamo per favore la violenza nei fatti e nelle parole che la alimentano”, ha concluso Ivaldi.

A seguito del violento episodio che ha riempito le cronache sportive liguri, non è mancata la risposta della società del Quiliano&Valleggia che ha voluto far sapere attraverso un comunicato stampa di condannare con forza l’accaduto, nella nota stampa a firma del Club si legge: In merito ai fatti di ieri durante la partita Quiliano&Valleggia-Campese, la società condanna fermamente l’episodio accaduto nei confronti dell’ufficiale di gara, oltre a rinnovargli pubblicamente le scuse già fatte ieri, e comunica che sono stati adottati i provvedimenti disciplinari del caso”. Quiliano&Valleggia – prosegue la nota – tiene a precisare che da sempre il fair play, l’inclusione e l’educazione rispecchiano la filosofia della società a partire dal settore giovanile, dove questi sono i pilastri fondamentali sui cui appoggia tutto il nostro sistema educativo fino ad arrivare alle prime squadre, e un caso isolato, seppur ingiustificabile, non può scalfire la condotta che da sempre contraddistingue tutti i tesserati e i valori sociali da sempre perseguiti”.