Il Foggia crolla al Barbera. Dopo l’entusiasmante vittoria col Messina, i rossoneri si schiantano contro il muro del Palermo. Il risultato è chiaro (3-0), ma la squadra di Zdenek Zeman ha pagato fin troppo gli errori che hanno deciso l’ottava gara di campionato. Cinismo e precisione sono state le armi dei padroni di casa. I quali attraverso le zampate vincenti dei suoi attaccanti hanno agguantato la terza vittoria stagionale. Dall’altra parte, la ciurma rossonera ha visto scivolare via, un’altra gara di questo avvio di campionato. La prestazione corale del gruppo ha mostrato una volta in più, il lungo percorso di crescita ancora da affrontare.
Partenza da brivido per i rossoneri. Al 3’ Sciacca sbaglia un controllo e lancia a rete i padroni di casa. Brunori è lucido nel servire Floriano che supera Alastra con un destro insidioso. Il Foggia accusa il colpo e al 7’ rischia il 2-0 con una conclusione velenosa di Brunori: l’estremo difensore si esalta respingendo il tiro. Al 9′ si vede il Foggia con un colpo di testa debole di Curcio. Il quale si ripete con un tiro al volo al 12′: palla ampiamente a lato. I rossoneri insistono e guadagnano metri. Al 17’ è Ferrante a sfiorare il pareggio con un colpo di testa. Pelagotti respinge e Sciacca segna a porta sguarnita. Ma è tutto inutile: fuorigioco dell’attaccante argentino.
Dopo un minuto El Tigre ci riprova con un’altra incornata: palla alta sulla traversa. Il gol dei rossoneri sembra imminente, ma al 19’ arriva il raddoppio del Palermo con un’azione fotocopia della prima rete. De Rose strappa la palla a Rocca e serve tempestivamente Brunori lanciato verso la porta. L’attaccante supera Alastra con un sinistro chirurgico che bacia il palo. Il Foggia non molla e ci riprova al 22’. Ferrante conclude a rete dal limite dell’area con un sinistro forte, ma centrale. Al 33′ Curcio serve la punta con un colpo di testa, ma il tiro al volo dell’attaccante è debole e poco angolato. Il primo tempo si conclude con una conclusione da fuori di Peterman (35’).
La seconda frazione è prettamente di marca rosanero. Brunori prova il gol dell’anno con un pallonetto da centrocampo, ma la palla si spegne sulla parte alta della rete (52’). Il Foggia prova ad impensierire la retroguardia del Palermo al 57’ e al 67’ con un tiro velleitario di Petermann da fuori e un colpo di testa di Ferrante che sfiora la traversa. Ma sono i padroni di casa ad avere l’occasione più clamorosa.
Al 68’ Fella si ritrova davanti ad Alastra, ma il portiere è bravo ad ipnotizzare il suo tiro e respingere il pallone. Passano i minuti e all’84’ arriva il calcio di rigore per i rosanero. Soleri spiazza Alastra per il definitivo 3-0 che accompagna le due squadre fino al fischio finale. Da registrare una traversa colpita da Luperini all’89’ (fuorigioco) e un tiro alto di Ballarini al 90’ a pochi metri dalla porta. Il quale si ripete al 94′ con un colpo di testa bloccato da Pelagotti.
Insomma, il Foggia passa dagli entusiasmi dello Zaccheria ai dispiaceri del Barbera. Un saliscendi di emozioni che delinea in pieno quello che stanno vivendo i rossoneri in questo momento. Allora non resta altro da fare che seguire le parole del tecnico di Praga: “Si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie”. La speranza è che la gara di oggi sia servita a fare un passo in più verso quell’obiettivo finale chiamato Foggia.