“Ieri ho presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che presto sarà pubblicata sul sito della Camera e condividerò con voi, per chiedergli di intervenire per assicurare piena operatività all’Aeroporto Gino Lisa di Foggia” E’ l’annuncio fatto dal suo profilo facebook dalla deputata foggiana Rosa Menga eletta nelle liste del Movimento 5 stelle e attualmente nel Gruppo misto della Camera. “Gli impegni tra il Ministero e Aeroporti di Puglia, che gestisce lo scalo per conto della Regione, erano chiari: al “Gino Lisa” doveva sorgere il centro strategico della Protezione Civile regionale per il soccorso antincendio. Era questa la condizione da rispettare per far tornare a volare anche i passeggeri, condizione per la quale io e tutti gli altri colleghi parlamentari foggiani ci eravamo battuti e che era valsa il riconoscimento del SIEG (Sito di Interesse Economico Generale) e dunque lo sblocco del finanziamento di 14 milioni di euro per i lavori di allungamento della pista”.
Queste le parole preoccupate della deputata foggiana che finalmente riportano alla ribalta della politica nazionale e presso l’aula di Montecitorio la questione del Gino Lisa
“Ma la Regione cos’ha fatto?” – si chiede nel post Rosa Menga – “Lo scorso 14 giugno, ha inaugurato la base operativa della Protezione Civile regionale a Modugno, anziché a Foggia! Questa scelta potrebbe rappresentare non solo l’ennesima promessa infranta per il territorio di Capitanata, ma il concreto rischio che al “Gino Lisa” non si torni a volare!”
“Dopo aver atteso invano che la politica regionale battesse un colpo, ho deciso di non perdere altro tempo e di chiedere un interessamento del governo centrale“.
Che dire! era ora che si tornasse a parlare a Roma del Gino Lisa e speriamo che questa iniziativa possa avere ripercussioni positive anche a Bari sia in Regione che presso Aeroporti di Puglia.
Illustrissima dott.ssa ci vuole ben altro per spaventare i baresi. Lei conosce la storia di San Nicola che era di Myra, ed è diventato San Nicola di Bari, parliamo del 1087? Se non la conosce vada a leggerla, capirà che i baresi non hanno remore di nessun tipo, non lasciano spazio a nesssuno. Nel 1087 con la spedizione e la trafugazione delle reliquie del Santo hanno imposto Bari come meta di pellegrinaggio. Da sempre i baresi impongono a tutti la centralità di Bari che non è giustificata dalla geografia economica e quindi dal mercato, se a tutto ciò aggiungiamo anni di vergognosa complicità politica foggiana la frittata è fatta, il risultato è quello di un territorio in coma profondo senza posti di lavoro e senza ricchezza con una forte presenza di delinquenti. Lei pensa che ai baresi interessi tutto ciò? Buonasera