“Nelle gare c’è sempre un jolly e Martino ne ha indovinato uno”. Nel pronunciare queste parole durante la conferenza stampa post Messina, Zdenek Zeman ha accennato un velato quanto furbo sorriso. Pragmatica abitudine di chi sa bene di aver portato a casa una partita complessa, ma allo stesso tempo più che meritata. Reazione inevitabile. Soprattutto considerando il fatto che le gare risolte da una giocata stile Martino siano già tre. Dal bolide di Petermann contro il Potenza a quello di Nicoletti con la Juve Stabia.
Gesti tecnici che hanno portato, al netto di quanto successo nel corso delle partite, un totale di 7 punti al Foggia di Zeman. Poco più della metà di un bottino (12 in totale in classifica) arrivata curiosamente tra le mura amiche dello Zaccheria e con l’apporto decisivo (Petermann escluso) dei terzini: Martino e Nicoletti. Un’analogia che non si limita al semplice dato statistico, ma supera lo steccato del gesto tecnico vero e proprio. I gol dei due rossoneri sono quasi identici: unica vera differenza il piede utilizzato.
Una risorsa fondamentale, soprattutto per quanto visto in questo inizio di stagione, ma che sicuramente non ha entusiasmato lo stesso Zeman. Il quale ha un’idea più completa del suo gioco e del modo con cui arrivare in porta. Nel post gara con la Juve Stabia ha dichiarato: “Spesso si esagera, però questo tipo di reti valgono ed è giusto che i ragazzi ci provino se non vedono la giocata. Tuttavia sul gol di Petermann c’è stata perché eravamo in quattro nell’area di rigore”.
Insomma bene, ma non benissimo. Anche perché l’eventualità di un eurogol non è una costante per definizione. La vittoria col Messina ha evidenziato difficoltà figlie di una crescita continua, ma che non ha soddisfatto appieno lo stesso allenatore. Però queste partite hanno lasciato la sensazione che pescare un jolly non sia solo frutto del caso. La prova empirica (quasi) potrebbe essere offerta dalla peculiarità per eccellenza delle squadre di Zeman: la qualità. Un aspetto caratteristico dei giocatori da lui allenati e della sua idea di gioco.
Un obiettivo quest’ultimo, perseguito fin dai giorni di Montjovet e che oggi ha incominciato a mostrare i suoi primi interessanti miglioramenti. Tempo al tempo. E’ quello di cui ha bisogno il gruppo e che continua a sostenere anche il presidente Nicola Canonico. Il quale però, dopo i rocamboleschi pareggi con Latina e Juve Stabia ha chiesto una sola cosa a Zeman&co: concretezza. Una richiesta soddisfatta appieno dalla squadra e dallo stesso Martino. I quali ora sono chiamati a rispondere anche nelle prossime gare di campionato. In attesa di un qualcosa che dalle parti di Foggia ricordano tutti col nome di Zemanlandia.