Arriva così la seconda vittoria consecutiva del Foggia di Zeman che, dopo la vittoria di Andria, regola anche il Messina per 3-1, così come aveva fatto nell’ultimo turno di Coppa Italia. I rossoneri scalano la classifica arrivando a 12 punti, uno in meno del gruppetto che insegue la solitaria capolista Bari a 17 punti. Ma la storia di questo incontro è molto diversa da quanto successo allo Zaccheria venti giorni fa. Diversa anche la formazione scelta da mister Sullo per affrontare i rossoneri, e sin dall’inizio, si è visto che la musica questa volta sarebbe stata un’altra.
Fofana giganteggia a centrocampo (calciatore di altra categoria), mentre la coppia di attacco Balde (ex di turno) – Vukusic si dimostra adattissima alle ripartenze sulle quali puntava il Messina per mettere in difficoltà la nostra retroguardia. Attentissimi anche in difesa, i siciliani subiscono i primi minuti di supremazia del Foggia, rischiando solo su una conclusione ravvicinata di Merola, imbeccato da Nicoletti, sventata in uscita da Lewandowski. Il Foggia vuole comandare ma, alla prima occasione in cui il Messina passa il centrocampo, ecco la doccia fredda. Pallone perso a centrocampo, la retroguardia cincischia e su un repentino cambio di fronte Vukusic, entrato solo in area, fredda Volpe in uscita. Ancora una volta gli uomini del boemo si fanno sorprendere alla prima sortita degli avversari cominciando, esattamente come contro la Juve Stabia, una partita tutta in salita, oltretutto su un terreno di gioco in ristrutturazione – che certo non agevola chi gioca in velocità palla a terra. Non è un caso se, ancora una volta, è un tiro dalla distanza che toglie le castagne dal fuoco al Foggia, questa volta con Martino che dalla lunga distanza indovina l’angolo giusto alla sinistra del portiere avversario.
Nella ripresa ti aspetti il solito Foggia arrembante, invece esce il Messina che, a tratti, sembra addirittura non volersi accontentare del pareggio. A centrocampo si fatica, la squadra si allunga anche grazie alle palle in profondità a cui si affidano gli uomini di Sasà Sullo per superare la nostra linea mediana. Volpe, in due circostanze, salva in uscita sventando pericolosissime penetrazioni solitarie degli avanti messinesi. La partita cambia quando Sullo toglie Balde e Vukusic per Adorante e Russo. Il Messina perde forza propulsiva in avanti mentre il Foggia, soprattutto con l’innesto di Merkaj, prova a vincerla puntando su forze fresche in campo. Garattoni, Rizzo Pinna e Vigolo, insieme all’ala albanese, si prodigano in folate offensive che a sette minuti dallo scadere danno i loro frutti. Arriva un pallone in profondità a Curcio in piena area. Il capitano foggiano si gira e crossa per la testa di Merkaj che non fallisce il gol del vantaggio. Il Foggia potrebbe fermarsi a controllare gli ultimi assalti del Messina, ma continua a spingere sull’acceleratore. Nell’ennesimo attacco Curcio triangola con Merkaj che smarca Rocca sulla destra a tre metri dalla line di fondo. Capolavoro del centrocampista foggiano che con un tocco sotto scavalca Lewandowski e chiude definitivamente le sorti dell’incontro.
Foto di Alessandro Chinni