Foggia, ora viene il bello: Curcio&co è tempo di fare gol

Adesso viene il bello o almeno è quello che sperano i tifosi del Foggia. Dopo la perentoria vittoria di Andria (0-3), il popolo rossonero si avvicina alla sfida interna col Messina galvanizzato da un sano quanto pericoloso stato d’eccitazione. Inevitabile. Soprattutto per il ritorno al successo in campionato e in modo particolare per la goleada maturata mercoledì pomeriggio. Un risultato netto che ha visto andare a segno il principale protagonista delle squadre di Zdenek Zeman: l’attacco. 

Un tridente che ha scritto le pagine più belle della storia rossonera e che al “Degli Ulivi” ha rispolverato ricordi e sensazioni di un passato apparentemente già più vicino. Forse un azzardo emotivo, ma non del tutto campato in aria. In tal senso, un valido punto di appiglio potrebbe essere trovato tra i numeri. In sei gare di campionato, il Foggia ha segnato nove gol: 7 provenienti dal reparto offensivo. Un bottino tutt’altro che esiguo e che lo piazza al 4° posto tra le squadre più prolifiche del girone: Bari (11 gol), Turris (11), Monopoli (10) Foggia e Paganese (9). 

Ma la vittoria contro la Fidelis Andria, ha lasciato la netta sensazione di un definitivo (forse) passo in avanti. Le radici di tale convinzione sono da ritrovare nel breve passato, precisamente nella sfida con la Juve Stabia. La prestazione messa in campo ha avuto un effetto ariete sui malumori che stavano maturando intorno all’ambiente rossonero. 

Un’erba amara rinvigorita principalmente dai risultati maturati fino a quel momento, ma che la sfida contro i gialloneri ha incominciato a strappare via. Certo, l’1-1 dello Zaccheria non ha permesso di urlare a pieni polmoni, ma l’imminente svolta sul campo è sembrata sempre più questione di tempo. Una speranza che ad Andria è diventata realtà con i protagonisti più attesi: Curcio, Ferrante e Merola. I principali esponenti di una ditta del gol che ha incominciato a mostrare la sua vera forza di produzione. 

Mercoledì è arrivata la seconda goleada di stagione (la prima col Potenza) e chissà che non sia stato un caso che in entrambe abbia segnato capitan Curcio. Già, proprio lui. Il terminale delle diatribe tra tifosi da inizio stagione, ma che mercoledì ha dato forma alla sua innegabile qualità. L’abbraccio con Zeman è sembrato quasi un gesto di gratitudine da una parte e protezione dall’altra. 

Un episodio che l’allenatore ha commentato così: “ Curcio è un ragazzo sano. Forse è un po’ emotivo, perché ha risentito delle tante critiche di queste settimane. Capisco che la gente si aspetti molto di più da lui. Quando fa gol è contento ma lo è anche perché gli dò la possibilità di esprimersi”. Difficile dargli torto. La mano consolatrice di Petermann sulle spalle del capitano al termine di Foggia – Juve Stabia è un chiaro esempio. Il dissenso del pubblico presente lo ha colpito e il gol di Andria potrebbe rappresentare davvero la svolta del suo campionato.

Una speranza che accomuna ogni tifoso rossonero, ma che non lascia fuori un altro protagonista della gara: Merola. Anche lui come il suo capitano, potrebbe aver trovato la giusta via. Le qualità sono innegabili e il gol del definitivo 0-3 è lì a raccontarlo in ogni suo particolare. Poi c’è lui, il bomber di Buenos Aires: Ferrante. Un giocatore che ha incominciato a dimostrare di avere testa… in tutti i sensi. I suoi gol sono nati esclusivamente da incornate perentorie. Tre reti in sei partite che fanno dell’argentino il giocatore più prolifico della squadra di Zeman.

Insomma, numeri ed emozioni che lasciano ben sperare chi osserva il campo, ma anche la panchina. Perché Merkaj (2 gol e tre assist in stagione) e Di Grazia seduti accanto al loro allenatore sono solo un esempio della pluralità di talento che il Foggia possiede. Allora non resta altro da fare che aspettare la prossima gara con la stessa fiducia che caratterizza il Foggia di Zeman. L’unica vera arma di una squadra che ha voglia di fare tanti gol… possibilmente già da domani.