L’avversario di turno: Latina Calcio 1932

Il neopromosso Latina sarà il prossimo avversario dei ragazzi di Zeman, la formazione guidata dall’ex centrocampista di Palermo ed Ascoli, Daniele Di Donato, ospiterà il Foggia nel match valevole per la quarta giornata, con calcio d’inizio domenica 19 settembre alle ore 14,30.

Il Latina occupa una posizione di centroclassifica con 4 punti, ottenuti a seguito di una vittoria, un pareggio ed una sconfitta, per un totale di 3 gol realizzati ed altrettanti subiti.

Fanno parte della rosa neroazzurra alcuni elementi di esperienza come il difensore centrale e capitano Esposito, l’esterno sinistro Nicolao, il centrocampista Amadio e gli attaccanti Rosseti, Jefferson e Carletti.

Folta la pattuglia di giovani, su tutti il portiere Cardinali della Roma, il difensore destro Ercolano della Sampdoria, i centrocampisti Teraschi, Marcucci (ex Foggia), Spinozzi e Di Livio (figlio dell’ex giocatore della Juventus) e l’attaccante del Verona, Sane.

Di Donato adotta il modulo 4-4-2 abbastanza coperto, alla ricerca della ripartenza e con tutta la squadra dietro la linea della palla in fase difensiva.

Nel corso dell’ultimo match, i laziali hanno portato a casa un punto dal Partenio di Avellino, riacciuffando la squadra di Braglia, andata in vantaggio grazie a Dossena, abile a raccogliere una miracolosa respinta di Cardinali su un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Il pareggio del Latina grazie a Carletti che sfrutta una ripartenza ed imbeccato da Teraschi, supera il portiere dell’Avellino Pane.

Il punto sta stretto all’Avellino (rimasto in dieci per tutto il secondo tempo) che ha macinato gioco e costruito molte occasioni nel corso del match ma per imprecisione, sfortuna (traversa) e bravura di Cardinali, il Latina è riuscito a rimanere in partita ed arrivare al pareggio.

La squadra di Di Donato è apparsa in difficoltà sulla fascia destra difensiva, dove spesso l’Avellino è riuscito a sfondare ed andare al cross o al tiro, sfruttando probabilmente la presenza in campo del giovane Ercolano, apparso troppo timoroso al cospetto dei più esperti giocatori biancoverdi.