La sconfitta del Foggia con la Turris ha riappianato coscientemente gli entusiasmi post Potenza. Le odi cantate al ritorno di Zemanlandia sono divampate come un fuoco di paglia in piena estate, ma quello visto domenica scorsa è stato un secchio d’acqua emotivo contenete un messaggio chiaro: calma. Un monito inequivocabile, logica caratteristica di una stagione appena iniziata e che ha offerto uno scorcio più nitido sulla gara dei rossoneri. In tal senso, la prestazione dei ragazzi di Zdenek Zeman non è certo da buttar via.
La squadra ha provato ad esprimere le sue idee, ma l’avversario ha saputo rispondere con lucidità e invidiato cinismo. Lo 0-2 finale è la risultante del complesso percorso di crescita che sta affrontando il Foggia. Del resto i numeri parlano chiaro: tre partite (campionato) con altrettanti risultati differenti. Un andamento sussultorio che ha determinato l’escalation emozionale di queste settimane, ma che non ha alterato il polso emotivo del popolo rossonero.
La costante di queste prime gare è stata una soltanto: il supporto. Gli applausi di Viterbo, le gioie col Potenza e le urla di incoraggiamento di sabato, hanno lasciato un segno profondo. Il tifoso rossonero sa bene di cosa la squadra abbia bisogno. Allora ecco che la sconfitta assume un valore diverso. Il risultato finale ha sicuramente lasciato delle scorie nell’animo di questa giovane squadra. Un stato emotivo mostrato anche durante la partita ed evidenziato dallo stesso allenatore.”Il secondo gol ci ha buttato giù e quando ne prendi più di uno provi ad aggiustarla sempre da solo. Ma in questo modo non risolvi niente”.
Impeti di individualismo che lasciano fantasticare sulla natura caratteriale di questo gruppo, ma allo stesso tempo, evidenziano il duro lavoro ancora da affrontare. Perché l’obiettivo è uno soltanto: diventare una squadra. Un concetto che non si limita solo alle disposizioni in campo, ma si allarga a giocatori, reparti e come possano dialogare bene tra loro. Questo è stato il vero fattore che ha determinato la gara con la Turris. La complicata prestazione dei singoli è frutto di un lavoro di squadra venuto meno.
Allora la domanda sorge spontanea: come si può migliorare? Un quesito arduo, ma al quale solo Zeman può rispondere. Sicuramente una variabile (decisiva) la conosciamo: il lavoro. E sul tema il tecnico non ha mai avuto dubbi. “La squadra si impegna sempre e solo questo per me significa miglioramento”. Ecco il primo segnale di crescita: la continuità nel quotidiano.
Un elemento determinante che non può far altro che aumentare le possibilità di un progresso generale. In tal senso, la sfida di Coppa Italia conto l’ACR Messina, potrebbe rappresentare un bel banco di prova. Di solito in queste situazioni i partiti a confronto sono sempre due: giocare subito per ripartire o aspettare per analizzare. Dove possa trovarsi la verità non è dato saperlo, ma di sicuro il Foggia scenderà in campo domani pomeriggio (ore 17:30).
Questa partita potrebbe rappresentare una prima risposta alle speranze di Zdenek Zeman pronunciate oggi in conferenza stampa. “E’ una competizione ufficiale ed è normale che si debba prenderla sul serio. Noi dobbiamo cercare di fare il nostro e vedremo chi la spunterà. Io spero che la squadra abbia imparato qualcosa dalla sconfitta con la Turris e che migliori in molti aspetti. Il gruppo non è al meglio fisicamente, ma spero che riesca a calarsi bene mentalmente nella partita”. Parole chiare che hanno dato continuità a quanto dichiarato dopo la Turris: “La partita di mercoledì (ACR Messina ndr) spero serva per un cambiamento e per provare a giocare in maniera diversa”. Questa è la vera sfida del momento: cercare di imparare dai propri errori… se possibile incominciando da domani.