Foggia è questione di numeri ma non solo: l’attacco e…

Dopo un avvio di campionato in sordina, il popolo rossonero può finalmente godersi la prima vittoria stagionale. Al netto di quella conquistata in Coppa Italia, la sfida col Potenza ha portato con sé una gioia diversa. Un impulso emotivo che ha lanciato subito inni al passato di una seppur ancora lontana Zemanlandia. Inevitabile. La gara dello Zaccheria è stata un groviglio di trepidazioni in breve sequenza. 90’ di ponderate emozioni, la cui massima espressione è esplosa con il protagonista più atteso: l’attacco. 

La goleada dei rossoneri ha portato con sé le gioie dei primi gol, ma anche una stuzzicante quanto curiosa sequenza numerica: 9-10-11. Vale a dire Ferrante, Curcio e Merkaj. Un gioco matematico certo, ma che ha mostrato un primo risultato sull’effettivo apporto corale offerto dai giocatori. 

Il tridente rossonero è riuscito in quello che è mancato contro il Monterosi: gioco armonioso e reti. Due fattori dipendenti l’uno dall’altro. “Quando non si fa gol — aveva sottolineato Zeman nel post gara di Viterbo — c’è sempre qualcosa che manca”. Parole eloquenti e che oggi assumono un valore diverso. Soprattutto dopo quanto visto nella gara contro il Potenza e corroborate dalle considerazioni dello stesso tecnico a fine partita. 

“Le ultime due gare sono state diverse. Il Monterosi era più chiuso ed era difficile entrare. Invece oggi gli avversari erano più sbilanciati e noi dovevamo proporci velocemente. Siamo riusciti a verticalizzare negli spazi. Il tridente? A me sono piaciuti nel senso che si sono proposti spesso. Menomale che alla fine siamo riusciti a raggiungere la vittoria. Abbiamo avuto occasioni anche nel primo tempo, ma siamo arrivati molte volte con ritardo”. 

Insomma bene, ma non benissimo. Anche perché il Potenza ha fatto la sua partita per una buona parte del primo e del secondo tempo. Un intermezzo in cui è arrivato proprio il gol del pareggio. “Queste — afferma Ferrante nel post match — sono gare complicate. Gli episodi sono decisivi e siamo stati bravi a portarli dalla nostra parte. Speriamo che quel piccolo calo di concertazione che abbiamo avuto non accada più. Perché avvolte determinano le partite e dobbiamo cercare di evitarli”. 

Imprevisti di crescita. Il Foggia sta affrontando una delle fasi più delicate di questo campionato. Un periodo in cui le idee e le giocate incominciano ad attecchire nel terreno fertile di una squadra a completa disposizione del suo allenatore. Ma non c’è solo l’attacco. La vittoria col Potenza e ancor prima il pareggio col Monterosi, provengono da una crescita unitaria dell’intero gruppo. Fare gol certo, ma bisogna capire anche come ottenerli ed evitarli. In tal senso, contro i rossoblu la squadra ha dimostrato un ulteriore passo in avanti. 

Una crescita che mister Zeman ha commentato così:“Ogni settimana troviamo più automatismi. Ripeto, una squadra nuova non può trovare subito tutto. Bisogna andare per gradi e lo stiamo facendo”. Questo è il gol più bello messo a segno dai ragazzi di “Sdengo”. Un’impressione massimizzata naturalmente nelle azioni da rete, ma che non devono offuscare la partita che si è giocata nei restanti minuti. Gioco, corsa, equilibrio e gol sono il frutto di un lavoro unitario e di una visione di intenti figlia di una certa amalgama… ancora da consolidare.