Foggia: ricomincio da… te! Zeman, tre domande ed una speranza

Agli sgoccioli di un’estate all’ultimo caldo (forse), il Foggia si prepara al grande ritorno in campo. Un momento inseguito, agognato da tutti i tifosi rossoneri per diverse ragioni, ma una su tutte: Zdenek Zeman. La sua rentrée ha rinvigorito la fiamma di un intero popolo: inevitabile. Del resto la storia parla chiaro, ma il tecnico boemo ha intenzione di scrivere ancora qualche capitolo importante. Un tentativo di un ritorno al passato o forse l’inizio di una storia diversa, ma la sfida di stasera (Foggia – Paganese ore 21:00) è certamente un punto di ripartenza per entrambi: squadra e allenatore.

In tal senso, la prima domanda che probabilmente si sarà posto il tifoso rossonero è una sola: può rivivere Zemanlandia? La speranza non può che essere una e l’entusiasmo è sicuramente il principale viatico per affrontare questo interrogativo. Logica conseguenza di quello che è stato e che lo stesso Zeman vuole ravvivare anche questa volta. Un intento preciso che l’allenatore ha spiegato così. “ Il mio obiettivo — dichiara alla Gazzetta dello Sport — è il solito: migliorare i calciatori, far divertire la gente con un calcio spettacolare, pulito, nel rispetto delle regole. E dimostrare che Zemanlandia non è finita e posso ancora farla rivedere…”. 

Un sogno che inesorabilmente assume concretezza negli occhi del tifoso e rievoca squadre ed imprese mai dimenticate. Un salto temporale nostalgico, ma anche carico di eccitazione per quello che potrebbe accadere con questo nuovo gruppo. Allora la seconda domanda non può che riguardare proprio quest’ultimo: come sta la compagine rossonera? Il ritiro estivo ha prodotto i suoi frutti. Le amichevoli disputate, seppur dimezzate dall’imprevisto Covid -19, hanno fornito importanti indicazioni.

Ma le parole di Zeman in conferenza stampa (ieri), hanno gettato la giusta luce su un altro argomento molto importante. “Siamo ancora lontani dalla mia idea di squadra, abbiamo una base tattica e fisica, ma dobbiamo ancora lavorare per progredire”. Crescere. Questa è la parola chiave del momento rossonero. Un aspetto che necessita di pazienza e voglia di fare per raggiungere il primo (fondamentale) traguardo della stagione: il concetto di squadra. 

La partita di stasera è sicuramente un test importante anche sotto questo punto di vista. Un impegno serio da non sottovalutare e meritevole della giusta considerazione. “E’ una competizione ufficiale — continua Zeman — dobbiamo fare il meglio possibile, noi non siamo al top, ma neanche i nostri avversari lo sono”. 

Pragmatismo e spregiudicatezza: nel mezzo la voglia di crescere e vincere. Due elementi  dipendenti l’uno dall’altro, ma che chiamano in causa un terzo componente: lo Zaccheria. Che ruolo avrà lo stadio rossonero durante stagione? Questo interrogativo ha coinvolto tutti, allenatore compreso. “Io mi emoziono — afferma Zeman — se vedo lo stadio pieno e purtroppo credo che domani non lo sarà”. Parole chiare e che forse aiutano a comprendere meglio la visione del tecnico di Praga.

Perché Zemanlandia è spettacolo, un’improvvisazione ponderata con un copione ricco di colpi di scena. In una sola parola: emozioni. Se il Foggia non potesse godere della forza passionale dei suoi tifosi, forse potrebbe avere ragione “Sdengo”, meglio smettere. 

Allora non resta altro da fare che sperare: un’abitudine recuperata in questo periodo storico mondiale così complicato. E magari ogni tanto, voltarsi a guardare quelle gradinate ancora vuote. In attesa di un domani che ricordi tanto il passato… sportivo ed umano.