La notizia della scomparsa di Gino Strada è stata data dalla figlia Cecilia, che dalla nave ResQ – People saving people impegnata nel Mediterraneo a soccorrere i migranti in difficoltà, informava con un post apparso su Facebook della scomparsa del padre.
“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre.”
Insieme alle parole, questa immagine del mare che le era intorno in quel momento
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Non so se la scelta di Cecilia di allegare al post questa foto sia stata “meditata” o semplicemente dettata dalla circostanza di essere nel mezzo del mare, ma ritengo che questa immagine, più di tante altre, abbia saputo cogliere l’essenza più intima del fondatore di Emergency.
Il mare fa paura, sempre, nel passato ma anche oggi e per attraversarlo occorre sconfiggere la paura. Gino Strada ha voluto e saputo superare un’altra delle paure ataviche dell’uomo: quella della guerra e della morte che essa provoca creando Emergency e andando nei luoghi più pericolosi, come e più del mare, dove c’era bisogno.
Il mare sembra non avere fine e in questa foto di Cecilia si perde oltre l’orizzonte. L’impegno di Gino Strada non ha avuto confini ed Emergency ha operato al di là di ogni linea di demarcazione non solo territoriale, ma anche ideologica e culturale.
Il mare unisce sponde lontane e diverse. Gino Strada ha sempre promosso il dialogo tra le genti, unico e irrinunciabile presupposto alla pace e al suo mantenimento.
Il mare necessita di comandanti coraggiosi per essere attraversato. Gino Strada lo è stato.
Il mare non ha confini, età e appartiene all’umanità. Gino Strada e la sua creatura Emergency hanno queste stesse identiche caratteristiche.
Anche Foggia lo ha conosciuto e ha avuto una diretta e tangibile prova del suo operato. L’associazione di volontariato foggiana “Fratelli della Stazione“, composta da ragazzi che dedicano parte del proprio tempo ai poveri e ai migranti della città, lo ha ricordato e ringraziato con un post apparso sul proprio profilo facebook
“Se i migranti che vivevano nei ghetti del foggiano hanno potuto beneficiare di visite mediche gratuite, il merito era delle unità mobili di Emergency che aveva deciso di garantire assistenza sanitaria anche in questa fetta di mondo. Ma non solo, ovviamente. Perché Emergency in tutti questi anni ha portato il suo aiuto medico ed umanitario nei luoghi di guerra, nei luoghi della sofferenza nelle città italiane cariche di nuove e vecchie povertà. Per un caso, nell’ultimo numero del giornale di strada “Foglio di Via” parliamo del progetto Nessuno Escluso, con cui Emergency aiuta le famiglie italiane in stato di povertà. Tutto è partito da lui, da Gino Strada, che alcuni di noi hanno potuto conoscere qui a Foggia, dove ha posto dei semi germogliati con il gruppo foggiano.
Grazie Gino per gli insegnamenti ed il coraggio che ci lasci. Grazie per essere un punto di riferimento nella lotta per i diritti dei più deboli.“