Regione Puglia: reintrodotta l’indennità di liquidazione per i consiglieri regionali

L’indennità di liquidazione di fine mandato per i consiglieri regionali era stata abolita nel 2012 insieme al taglio dei vitalizi, ed ora reintrodotta nel corso della seduta dello scorso 27 luglio, l’ultima seduta prima della pausa estiva. Un vero e proprio premio d’agosto, di alcune decine di migliaia di euro a testa, stando ai primi calcoli seppur sommari riportati su alcuni organi di stama, che i Consiglieri regionali si sono voluti donare nell’ultima seduta di lavoro utile.

Una volta tanto si è registrata la totale “convergenza” dei voti sull’emendamento presentato. Quaranta voti a favore, la totalità dei consiglieri in aula quel giorno, hanno detto sì all’emendamento che portava la firma di tutti i capigruppo: Filippo Caracciolo (Pd), Gianfranco Lopane (Con), Davide Bellomo (Lega), Stefano Lacatena (Fi), Ignazio Zullo (FdI), Paolo Dell’Erba (Misto), Massimiliano Stellato (Popolari), Grazia Di Bari (M5S).

Non sono mancate alcune prese di distanza dalla votazione dell’emendamento e che hanno voluto denunciare l’accaduto. Tra le prime quella della consigliera pentastellata Antonella Laricchia. assente per certificati motivi di salute, che sul profilo facebook, ha tenuto a precisare: “Trovo scandaloso aver reintrodotto dopo 8 anni la liquidazione per i consiglieri regionali, per giunta con un emendamento presentato all’ultimo momento in aula. Ho appreso la notizia questa mattina dalla stampa”. “Se fossi stata presente durante quella seduta – prosegue la consigliera – avrei votato no e avrei denunciato quanto stava accadendo. L’unanimità di cui si parla è quella dei consiglieri presenti, ma io non ero tra quelli. Già nella scorsa legislatura avevano provato a reintrodurre  il  Trattamento di Fine Mandato, non riuscendoci. Questa volta invece nel silenzio generale questa norma è passata”. “Non si tratta di una normale liquidazione, come stanno cercando di far passare – aggiunge ancora –  dal momento che i soldi saranno versati solo dalla Regione, mentre normalmente sono i lavoratori ad accantonare una quota mensile del loro stipendio per il TFR. Uno scandalo, lo voglio ribadire, specie in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo, dovuta alla pandemia, in cui tanti cittadini hanno perso il lavoro e non riescono ad arrivare a fine mese. La politica invece di trovare i soldi per loro li ha trovati per se stessa. Chiederò spiegazioni in Commissione Bilancio per capire quanto costa  questo pessimo scherzo di ferragosto ai pugliesi e da dove verranno presi i soldi”. 

Anche Elena Gentile ex assessora regionale nella giunta guidata da Nichi Vendola ha tenuto a precisare a Repubblica, che “… non l’avrei votata, è un brutto segnale. Penso di rinunciare o donare la mia quota di liquidazione del Consiglio regionale”.

Volendo parafrasare un vecchio proverbio popolare che recita “Agosto, s’è trebbiato e s’è riposto” verrebbe da dire “Agosto, s’è deliberato e s’è riposto“.