Obbligo Green pass: cosa rischia chi non rispetta le regole?

Oltre ogni polemica e contestazione di piazza, arriva puntuale, dalla mezzanotte di oggi, l’obbligo del Green Pass in Italia.

Pronte ad essere osservate, dunque, le nuove regole che disciplineranno i comportamenti da adottare ed i veti da rispettare per non incorrere in multe o sanzioni e limitare al massimo la diffusione dei contagi da Covid-19 e delle sue varianti.

Con gli ultimi dati aggiornati, forniti dalla Protezione Civile, e grazie alla campagna vaccinale che ha fino ad ora ha coperto il 62% degli over 12, con oltre 70 mln di somministrazioni, il tasso di positività della popolazione italiana si attesta al 3%, con un totale di 2.569 ospedalizzati, di cui 260 in terapia intensiva.

L’attenzione è ora rivolta alle prescrizioni imposte agli over 12 per accedere a ristoranti al chiuso (e al tavolo), palestre, spettacoli, etc…

Cosa rischia chi non rispetta le regole? Quali sono le sanzioni? E a quanto ammontano?

I titolari o i gestori dei servizi e delle attività, autorizzati previa esibizione del Green Pass, o Certificazione Verde, sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.

In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente.

Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”, precisa Palazzo Chigi dopo il varo del decreto covid.

DOVE?

Le attività dove è richiesto il Green Pass:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso;
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
  • Sagre e fiere, convegni e congressi;
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Concorsi pubblici.