Il DS Pavone a Mitico Channel: “Il mercato e i programmi futuri”

Il Direttore Sportivo del Foggia ai nostri microfoni affronta il tema del mercato ma ci espone anche i programmi futuri del sodalizio rossonero, a breve, medio e lungo termine.

Salve Direttore, come procede il ritiro? Qual è la condizione fisica e mentale del gruppo?

Stiamo svolgendo il ritiro in un posto molto bello, d’altronde ci veniva la Juve.
Per quanto riguarda i giocatori, sono tutti predisposti al sacrificio, al lavoro, alla dedizione totale e nell’ascoltare ciò che il mister vuole.

Cosa manca ancora alla rosa? Ci sono imminenti arrivi?

Mancano ancora 2/3 tasselli, tra oggi e domani arriverà sicuramente un centrale.
Ci auguriamo di completare la rosa prima del ritiro perché molti giocatori, non dipende da noi, prendono tempo per valutare offerte dalla serie B e purtroppo i tempi sono quelli che sono.

La quasi totalità dei giocatori arrivati è di proprietà con contratti biennali a dimostrazione dell’esistenza di un progetto, tranne Merola e Ferrante che sono in prestito. E’ previsto per loro un diritto di riscatto?

E’ evidente che noi all’inizio, su input della proprietà, abbiamo deciso di creare un gruppo omogeneo per la maggior parte di proprietà.
E’ normale che qualche giocatore in prestito ci sarà, come ad esempio Merola e Ferrante, sui quali però possiamo vantare il diritto di riscatto.

Ci può descrivere Rizzo Pinna che forse è il giocatore sul quale si hanno meno informazioni? Quale potrebbe essere il suo ruolo? Regista o mezzala?

E’ il giocatore meno conosciuto ma da ragazzo ha vestito le maglie di Atalanta e Inter, può essere poco conosciuto da chi non segue i settori giovanili.
Ci sono giocatori dei settori giovanili che magari inizialmente si perdono un po’, però per essere stati in quelle società vuol dire che le qualità ci sono perché altrimenti non si arriva a vestire quelle maglie.
Ogni giocatore ha i propri tempi di maturazione, c’è chi matura prima e chi lo fa dopo ma le qualità ci sono.
Lui è più una mezzala che un regista.

I 4 che sembrerebbero ad oggi riconfermati (Di Jenno, Garofalo, Curcio, Rocca), sono richieste del mister?

Certo, lui ci ha indicato questi nomi quando abbiamo valutato chi doveva rimanere.

Curcio potrebbe essere utilizzato come mezzala o come attaccante?

L’importante è che un giocatore abbia l’intelligenza e la volontà di sacrificarsi.
Curcio è un giocatore intelligente e si sta sacrificando molto.
I ruoli poi li stabilisce il mister, almeno fino ad ora il mister l’ha utilizzato come esterno di sinistra nel tridente.

Gli altri giocatori sotto contratto che sembrano ai margini, che fine faranno?

Diciamo che siamo a buon punto, mancano ancora 2 o 3 situazioni da sistemare ma abbiamo tempo fino a fine agosto.

Dei giocatori in prova, chi potrebbe restare?

A fine ritiro il mister stabilirà chi rimarrà e chi andrà via, su questo non si è ancora espresso.

Che tipo di interazione c’è con Belviso (Responsabile Area Tecnica) e Milillo (Direttore Generale)?

Nessun problema, siamo persone equilibrate e tranquille.
C’è perfetta sintonia e unione d’intenti, le cose tra di noi vengono sempre concordate.

Lei è un tipo al quale non piace promettere ma preferisce lavorare però sicuramente avrà in mente quello che le piacerebbe realizzare adesso che è tornato a Foggia.
Quali sono gli obiettivi a medio-lungo termine?

E’ evidente che siamo ambiziosi, non ci accontentiamo, cerchiamo di fare il massimo e se si commette qualche errore cerchiamo di correggerlo per migliorarci sempre.
Secondo me, fare dei proclami in questo momento, è sbagliato e inutile, anche perché poi il vero giudice è sempre il campo.
Noi non vogliamo che il campo ci smentisca, siamo sempre sul pezzo, viviamo alla giornata e vediamo cosa succederà, cercando sempre di sbagliare il meno possibile.

Come sarà strutturato il settore giovanile, indispensabile per formare giocatori utili alla prima squadra? Quali sono gli orientamenti a breve termine?

Il responsabile e “deus ex machina” del settore giovanile è Gianfranco Mancini, in questo momento ancora non ci siamo confrontati su quello che bisogna fare ma lui ha le idee molto chiare.
In futuro magari, ci sarà anche la collaborazione in questo ambito.

Le strutture di allenamento per la prima squadra e per il settore giovanile sono da sempre una nota dolente per la città di Foggia. Ricordiamo tutti il Foggia in serie A che si allenava sul campo della chiesa di “San Ciro”. La struttura della FIGC potrebbe essere una soluzione a stretto giro di posta?

Diciamo che c’è un accordo con la FIGC per l’immediato, per quanto riguarda la costruzione delle strutture bisognerà vedere quale sarà la disponibilità del comune.
In prospettiva futura c’è la volontà da parte nostra di costruire anche dei campi ed una foresteria per il settore giovanile ma i tempi per la realizzazione di queste opere sono tutti da valutare.
Per l’immediato, come detto, la FIGC potrebbe essere una soluzione, stiamo operando in questa direzione con l’aiuto di tutti.

Quali sono gli aspetti principali che lei analizza quando osserva un giocatore?

Le prime qualità che si valutano sono quelle fisiche e tecniche, quelle mentali si possono intuire ma si conoscono meglio solo dopo aver frequentato quotidianamente un giocatore, per questo motivo sono quelle più difficili da valutare.

Nell’ultimo decennio, tranne qualche eccezione come il l’Udinese e il Siviglia che sono partite prima delle altre squadre, ha preso piede lo scouting telematico attraverso sistemi come Wyscout o Instat ad esempio. Pensa che questa metodologia possa sempre più diffondersi in un’era dove ormai è inevitabile utilizzare gli ausili tecnologici?

Io credo che la tecnologia aiuti ad avere un’idea del giocatore ma non a coglierne in pieno le sue capacità, per me il giocatore va sempre visto dal vivo.

C’è qualcuno che sostiene che la preparazione fisica al giorno d’oggi sia meno importante.
Lei ha lavorato con diversi allenatori e quindi ha potuto saggiare diverse tipologie di preparazione.
Ci sono allenatori che ritengono che non sia necessario dedicare molto tempo alla preparazione fisica. Lei cosa ne pensa?

Io dico che oggi il calcio è diventato più veloce, quindi si evidenzia anche che la fisicità conta, anche perché oggi i giocatori sono molto più atleti di quelli di una volta e quindi probabilmente la preparazione fisica ha la sua importanza.

Quali sono i giocatori da lei scoperti dei quali è più orgoglioso?

Mi auguro i prossimi.

I giocatori che hanno più deluso le sue aspettative?

Non è che i giocatori si centrino tutti, tornando al discorso di prima, qualche sbavatura a livello di caratteristiche mentali può esserci perché sono le caratteristiche più difficili da cogliere, a differenza di quelle tecniche e fisiche.
Sicuramente qualcuno l’avrò sbagliato però sono contento che siano più quelli indovinati di quelli sbagliati.

La soddisfazione più grande della sua carriera

La soddisfazione più grande della mia carriera mi auguro che debba ancora arrivare.

Il rimpianto più grande della sua carriera

Ho un grande rimpianto ma lo tengo per me perché mi sembra inutile oggi, andare a rivangare il passato.

3 commenti

  1. Le risposte rilasciate da Pavone evidenziano Competenza, Capacità e lungimiranza. Sempre con i piedi per terra e molta modestia Gli auguro ogni bene per la sua carriera futura. Come ha detto ” La soddisfazione più grande mi auguro che debba ancora arrivare” Bravo

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