Questa volta non è sembrato così facile o forse si. Il Foggia di Zeman &co. nel tardo pomeriggio (ore 18) è sceso in campo per il secondo appuntamento di questo inizio di stagione. L’avversario di turno è stato il neopromosso R.G. Ticino (Serie D). Un incontro che sulla carta ha lasciato poco spazio ad interpretazioni di fantasia (4-2 il finale), ma canalizzato il tutto su una domanda ben precisa: a che punto si trova il Foggia? Un interrogativo più che logico, soprattutto per il lavoro accumulato dall’ultima amichevole contro l’Ivrea e le ore passate ad assimilare i concetti del tecnico boemo. Ma il valore di questa sfida non è certamente da ricercare nella vittoria finale. Un’amichevole resta sempre un’amichevole, ma allo stesso tempo ha regalato spunti e considerazioni in prossimità di una campionato quasi pronto alla partenza.
Le risposte più lampanti sono arrivate dal mercato. I gol di Olger Merkaj, Davide Merola e la doppietta di Alexis Ferrante lasciano ben sperare per il prossimo futuro. Un ottimismo calcato dall’approccio attivo che stanno avendo questi giocatori nelle giornate faticose di Montjovet. Una dedizione che il tecnico di Praga sta apprezzando, ma che non si limita ai soli protagonisti dei gol di oggi. Garofalo difensore centrale è stata una gradita sorpresa. Il giovane centrocampista si è trovato ad ricoprire un ruolo diverso dal solito, ma è riuscito ad interpretare la gara e la posizione con grande accortezza. Un esperimento o semplice e isolata soluzione lampo?
La risposta naturalmente non possiamo averla, ma Zeman potrebbe approfondire eventuali pro e contro di un suo utilizzo anche in una zona atipica e complicata. Caratteristiche che ovviamente riguardano anche il centrocampo, nel quale si è particolarmente distinto Davide Peterman. Il centrocampista romano sta diventando sempre più, il cervello pensante della squadra. Fraseggi rapidi e precisi sono alla base della filosofia zemaniana. Un compito complesso ma che non sembra spaventare il giovane rossonero. La sicurezza nelle sue giocate potrebbe essere una delle costanti di questa stagione.
Un buon segnale esaltato anche dalle prime manovre di gioco messe in pratica dalla squadra. I gol rossoneri sono nati da un pensiero calcistico ed il caso o forse è più giusto dire la determinazione, ha premiato il Foggia anche in situazioni fortuite. Il tal senso il primo gol di Ferrante è un chiaro esempio. La scaltrezza con la quale ha approfittato dell’errore difensivo del Ticino è figlia di un atteggiamento propositivo e attento. Insomma il Foggia ci ha provato in tutte le maniere e questa è un’ottima notizia.
Forse l’unica nota dolente, ma conseguenza inevitabile della preparazione, è la condizione atletica di alcuni giocatori. Gli allenamenti hanno incominciato a mostrare i primi segni inequivocabili di stanchezza e duro lavoro. Tra questi c’è sicuramente Alessio Curcio. Il Fantasista (oggi capitano) è stato poco lucido per l’intero primo tempo. Nulla di preoccupante: la sua preparazione è appena incominciata. Invece chi sembra avere già instaurato un grande feeling sono Merkaj e Martino. Assoluti padroni della fascia destra nella sfida di oggi. Corsa, ritmo, intensità e qualità: caratteristiche ben accette dalle parti dello Zaccheria.
Ma al netto del risultato finale, la partita di oggi ha lasciato sensazioni contrastanti. Da una parte la ferma convinzione di una crescita esponenziale di un gruppo sempre più concentrato, determinanto e dall’altra un po’ di rabbia per i due gol subiti. Il Ticino è arrivato diverse volte nella trequarti rossonera, ma non è mai riuscita a creare veri pericoli. L’autorete subita da Alastra e l’uscita a vuoto di Dalmasso hanno rispolverato vecchi pensieri su un tema spinoso: il portiere. Protagonista di elogi e critiche come ogni giocatore e proprio per questo forse è giusto pensare che gli errori possano essere anche frutto del caso.
La redazione di Mitico Channel ringrazia di vero cuore per la preziosa e accorta collaborazione Giuseppe da Ivrea. Occhi e orecchie della partita di oggi e instancabile cronista.