Unifg, assoluzione piena per i docenti. Il Rettore Limone: Si restituisce piena dignità agli operatori dell’Ateneo

Tutti assolti con formula piena perché il fatto non sussiste. La sentenza attesa – che di fatto dà ragione dell’operato in piena regola di quanti sono stati implicati nell’annosa vicenda DARE – è stata emessa questa mattina dal Gup del Tribunale di Foggia Domenico Zeno. “Abbiamo sempre avuto fiducia nell’operato della magistratura e quindi accogliamo con grande gioia questa sentenza che restituisce serenità a quanti sono stati coinvolti in questa storia a dir poco surreale”, ha dichiarato il Rettore Pierpaolo Limone. “Ciò che colpisce particolarmente è il fatto che sono stati sconfessati su tutti i fronti i denuncianti Alessandro Del Nobile e Diego Centonze: le loro accuse erano infondate e, dunque, ingiuste. Si restituisce, pertanto, piena dignità all’operato pulito che ha caratterizzato e caratterizzerà sempre questo Ateneo e coloro che vi lavorano”.

Un commento a conclusione della vicenda arriva anche dal Pro Rettore Agostino Sevi: “non è la fine di incubo, ma l’aver ristabilito la realtà e verità dei fatti. Era assurdo pensare che tanti colleghi del dipartimento di Agraria, me incluso, fossero stati denunciati, indagati e processati solo per l’attaccamento alla nostra istituzione, per la dedizione alla ricerca e per l’attenzione al territorio; che progetti di ricerca che hanno dato opportunità di lavoro a tanti nostri giovani e tante nuove opportunità alle nostre imprese venissero pretestuosamente dipinti come occasione di malaffare. Sono stati anni sofferti, in cui la compostezza dei modi e il sorriso sulle labbra hanno celato molta amarezza e tanta rabbia. È evidente, però, che l’obiettivo di questi attacchi non erano solo le nostre persone, ma l’istituzione alla quale apparteniamo: la nostra università, bene prezioso per questo territorio, la cui immagine si è cercato stolidamente di appannare, se non di compromettere, senza alcuno scrupolo. Abbiamo dovuto far fronte in questi anni a denunce che, con spregiudicata ripetitività, si sono abbattute sulla nostra istituzione e sui suoi rappresentanti. La sequela ininterrotta di archiviazioni che hanno fatto seguito a quelle denunce dimostrano che alla radice delle stesse non vi era affatto un’ansia di moralizzazione, di cui evidentemente non vi era alcun bisogno, quanto piuttosto motivazioni puramente personali”.

La sentenza, di fatto, conferma quanto più volte sostenuto in questi mesi dal Rettore Pierpaolo Limone sul cui mandato è ricaduta questa annosa vicenda. Il MIUR ha versato il finanziamento al DARE e non all’Università. Il DARE, ricevuta notizia dell’approvazione dei progetti ha, quindi, commissionato a UNIFG e ad altri partner, fra cui Università ed Enti di Ricerca, lo svolgimento dei progetti sulla base di specifici accordi contrattuali. Le risorse finanziarie, infatti, nella misura del 50% del totale, sono state versate dal MIUR al DARE che ha poi provveduto, sulla base dei predetti accordi, ad accreditarli, nelle misure pattuite, ai diversi partner.

Si pone così la parola fine, con una decisione netta, a una vicenda che ebbe del clamoroso anche per le modalità con cui partì, e cioè con il blitz della guardia di finanza presso la sede del Dipartimento di Scienze Agrarie durante le sedute di laurea.