Mara Carfagna: “I fondi destinati al Sud avrebbero potuto prendere altre direzioni, ma li abbiamo blindati”. Sarà vero?

Avevamo ragione, verrebbe da dire!

“… I fondi del PNNR italiano destinati al Sud avrebbero potuto prendere altre direzioni.

Lo ha dichiarato senza mezzi termini il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna dopo l’approvazione avvenuta lo scorso 16 luglio di un emendamento che, a detta del ministro, “… blinda il Capitolo Sud del PNRR.

Quindi avevamo ragione ad “alzare la voce” quando raccontavamo, nei tanti articoli che Mitico Channel ha dedicato all’argomento, della necessità di rivedere i criteri di ripartizione del PNRR italiano presentato a Bruxelles e di monitorare con attenzione quelli dedicati al Sud.

A cosa fa riferimento la Carfagna e di che emendamento si tratta?

In buona sostanza le Commissioni riunite I e VIII della Camera, propongono di inserire la norma che prevede che anche nella parte relativa agli interventi del PNRR messi a bando, il 40% delle risorse sia indirizzato al Mezzogiorno. Al Dipartimento per la Coesione territoriale sarà affidata la responsabilità di verificare il rispetto di tale obiettivo e, laddove necessario, il compito di sottoporre alla Cabina di Regia gli eventuali casi di scostamento, affinché questa possa affiancare le amministrazioni o esercitare i poteri sostitutivi già previsti.

Guarda caso, questo provvedimento è stato discusso il 16 luglio, proprio il giorno dopo la presentazione a Bruxelles della petizione che chiedeva alla Commissione Europea di rivedere i criteri di ripartizione dei fondi del PNNR italiano e di vigilare su quelli effettivamente destinati al Sud (della petizione e della sua presentazione ne abbiamo parlato nell’articolo che può essere  letto qui).

Il 40% dei finanziamenti al Sud non è certo l’obiettivo finale che i promotori della petizione intendono ottenere perché sulla base dei criteri con i quali la Commissione ha attribuito i finanziamenti ai Paesi della UE, al Sud dovrebbero essere destinati circa il 70% dei finanziamenti e non il 40% che (forse) arriverà al Mezzogiorno.

Abbiamo chiesto all’eurodeputato Piernicola Pedicini, tra i promotori della petizione, una dichiarazione a commento delle parole della Ministra Carfagna

Difficile credere alla debole ministra per il Sud – ha esordito Pedicini.

A una lettura attenta delle singole linee di investimento del Pnrr e del Fondo Complementare che lo accompagna, appare evidente che lo sbandierato 40% destinato al Sud, alla prova dei fatti, si riduce a un misero 10% dei fondi totali in arrivo dall’Europa.

A questo 10% si affianca il finanziamento di opere già avviate e che, quindi, non possono essere conteggiate nella quota al Sud del piano per la ripresa italiano.

Ma le criticità legate al Piano non finiscono qui. Se analizziamo i miliardi che nel Pnrr non vengono ‘territorializzati’ cioè attribuiti a una specifica area del Paese, scopriamo che la maggior parte delle risorse finisce in infrastrutture del Nord e quindi la percentuale dei fondi del piano destinata all’area più ricca di Italia, aumenta.

Carfagna mente sapendo di farlo quando dice che il governo sta destinando il 40% dei fondi europei al Sud e lo fa con tutta la spregiudicatezza con cui per anni la politica italiana ha sottratto risorse al Mezzogiorno.

Abbiamo però una certezza – ha concluso Pedicini – il Piano deve essere concepito per ridurre le disparità territoriali, le disuguaglianze sociali e per promuovere uno sviluppo regionale equilibrato.

Se l’Italia non raggiunge questi obiettivi le risorse decadranno e gli italiani, tutti, si saranno ulteriormente indebitati senza rilancio per il futuro del Paese”.

Parole quelle dell’eurodeputato che servono a tenere alta la guardia su come saranno impiegati gli stanziamenti che arriveranno da Bruxelles
Verrebbe da dire che noi, al Sud, lo sapevamo da tempo che i finanziamenti trovano sempre strade più agevoli quando si muovono in direzione Centro e Nord Italia.

Al Sud arriva sempre troppo poco.

Ora che le il Sud ha iniziato a fare la voce grossa per rivendicare quanto gli spetta, anche la politica nazionale cerca di correre ai ripari o finge di farlo. E’ per questo che bisogna tenere alta la guardia e continueremo a vigilare perché ciò avvenga nel concreto.