Da Châtillon per un altro sogno foggiano… e italiano

Il Foggia torna a correre… in tutti i sensi. L’alba di una nuova stagione e le fatiche che attendono i rossoneri di zemanlandia, lasciano poco spazio all’interpretazione. Tra il desiderio di una storia che vuole ripetersi e le vicissitudini di una realtà in piena costruzione, il Foggia si prepara al primo appuntamento stagionale. La data è il 20 luglio. I temi della reunion: test atletici e tamponi. Poi di corsa sulle montagne della Valle d’Aosta dal 24 luglio al 10 agosto. Due settimane di intenso lavoro al Comunale di Châtillon intervallate da sonno profondo nelle notti di Saint-Vincent. Un lasso di tempo importante per diversi motivi, ma uno su tutti: il primo approccio tra squadra ed allenatore. 

Zeman avrà l’arduo compito di plasmare i giocatori a sua immagine e somiglianza. Una carta carbone che richiami i dettami della sua filosofia ed esalti le qualità dei suoi calciatori. Un compito arduo, ma non impossibile. La storia parla chiaro e l’immagine di una nuova epica avventura in Capitanata lascia strabuzzare gli occhi ai tifosi. I quali hanno già assaporato alcune primizie di questo mercato. Olger Merkaj, Fabrizio Alastra, Davide Petermann e Pietro Martino. I primi quattro profili della nuova era rossonera. Un percorso di mercato che ha toccato tutti i ruoli del campo: dal portiere all’attaccante. 

La curiosità è tanta, ma le attenzioni generali ricadono inevitabilmente su un nome: Merkaj. La figura dell’attaccante è da sempre il terminale delle gioie dei tifosi e massima espressione calcistica zemaniana. Motivazioni comprensibili che hanno spinto il nuovo attaccante, tra le costanti di pensiero dei tifosi rossoneri. Del resto le diverse ere di Zeman a Foggia sono sempre state caratterizzate da atleti di assoluto livello. Dal trio delle meraviglie e Pierpaolo Bresciani ai vari Marco Sau, Diego Farias e Lorenzo Insigne dell’ultima stagione (2010-2011).

Gia proprio lui. Uno dei figli calcistici del tecnico boemo e padre di un sogno azzurro diventato realtà: Euro2020. Un giocatore che ha lasciato un ricordo intenso ma fugace in terra rossonera, insieme a tanti altri nomi di quel gruppo. Un finale amaro che ha limitato quasi tutte le soddisfazioni al tecnico di Praga. “ Nell’ultima stagione — afferma Zeman in conferenza stampa — le migliori soddisfazioni le ho avute soltanto io. Sette giocatori potevano giocare facilmente in Serie A. Purtroppo la società non ha avuto nessun vantaggio.” 

Parole chiare che sembrano indicare la strategia di un altro protagonista di questo Foggia: Peppino Pavone. I nuovi arrivi puntano ad un consolidamento del patrimonio sportivo (acquisti a titolo definitivo). Un vantaggio in ottica futura, ma soprattutto per una costruzione solida e certosina che duri nel tempo. Questa è la vera sfida prioritaria della stagione. Dare continuità ad una speranza interrotta dieci anni fa. E consegnare ad un’intera popolazione, i volti ed il racconto di un altro sogno tutto foggiano e perché no anche italiano.