Ultim’ora – Rimandata la riapertura operativa del Gino Lisa. Il Comitato chiede spiegazioni

Aspettavamo il 15 luglio per festeggiare la riapertura operativa del Gino Lisa. Non ci sarebbero stati aerei in atterraggio o in decollo, questo lo sapevamo, ma avremmo avuto la certezza che lo scalo foggiano, dopo tantissimi anni di chiusura, sarebbe stato nuovamente operativo e potenzialmente in grado di garantire l’assistenza necessaria agli aeromobili. Il Comunicato a firma di Sergio Venturino, Presidente del Comitato Vola Gino Lisa, gela questa speranza e chiede a gran voce, senza mezzi termini, ai politici locali, regionali e nazionali, di fornire spiegazioni ai cittadini circa le motivazioni che hanno determinato lo slittamento della data.

“Avevamo precisato che il 14/15 luglio non sarebbe stato il V-DAY ma avevamo avuto garanzie politiche e tecniche sulla riapertura operativa dello scalo di Foggia.

Poi  i “soliti problemi” , che interessano solo il nostro aeroporto, hanno, ancora una volta, spento parzialmente il nostro entusiasmo e cosa più importante determinato lo slittamento anche dell’apertura operativa dello scalo prevista proprio in queste ore.

Inaccettabile, sia chiaro, non il ritardo, che può starci visto che parliamo di un aeroporto chiuso ormai da tempo, ma l’atteggiamento politico di non dare spiegazioni sullo slittamento ormai in corso della data .

La politica ha il dovere di informare la cittadinanza anche quando le cose non vanno soprattutto quando è stato preannunciato in pompa magna una tanto attesa data.

Il Comitato Vola Gino Lisa boccia, senza se e senza ma, questo silenzio imbarazzante invitando nuovamente il Presidente Emiliano ad un confronto diretto al fine di spazzare alcuni dubbi che persistono anche alla luce della recente inaugurazione della sede operativa della Protezione Civile Regionale a Modugno, assolutamente in contrasto con le preannunciate intenzioni di trasferire la base della Protezione Civile Regionale proprio al Gino Lisa.

Nelle ultime ore stiamo assistendo all’ennesimo incendio boschivo che , verosimilmente , sarebbe stato più contenuto se fosse stata operativa proprio la base di Foggia. Per non parlare dei costi d’intervento certamente più elevati se i Canadair usati per l’intervento sono partiti da aeroporti non vicini all’incendio.

Costi certamente superiori (e non di poco ) rispetto a quelli previsti per i mezzi antincendio di cui dovrebbe necessariamente dotarsi l’aeroporto per l’apertura operativa.

Ci chiediamo, a questo punto, se qualcuno i conti se li fa o se li sa fare.

Sia chiaro a tutti, siamo pronti a rispolverare l’ascia di guerra se la politica farà nuovamente un passo indietro nello sviluppo dello scalo, tribunali compresi.

Con il denaro pubblico non si scherza, sia chiaro a Bari.

Nessuno politico, locale, regionale e nazionale si senta esonerato!

Saluti

Sergio Venturino

Non possiamo che sottoscrivere quanto riportato nel Comunicato.

2 commenti

  1. Sgomento come al solito la politica dei falliti pugliese figuriamoci Bari non vuole far fiorire Foggia hanno paura i baresi Foggia li oscura praticamente voglio dire che i massoni pugliesi non accettano la sovranità di Foggia anche perché una parte della politica foggiana è collusa peccato potevo atterrare a Foggia purtroppo mi toccherà Bari e po andare a Foggia

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