A seguito dell’incendio di vastissime dimensioni che si è sviluppato ieri nell’area garganica, in zona Calenella e fino in località Mannarelle, tra Vico del Gargano e Ischitella, lambendo anche il centro cittadino, dove molte abitazioni sono state fatte evacuare, intervengono la senatrice Gisella Naturale, capogruppo in Commissione Agricoltura al Senato e l’on. Giorgio Lovecchio, vicepresidente della Commissione Bilancio, che parlano di “danno incalcolabile alla fauna selvatica, di monitoraggio inesistente e di mancanza di un’adeguata gestione del territorio garganico”. Per i pentastellati pugliesi “occorre conoscere la reale entità del problema”.
Solo una settimana fa un incontro politico/tecnico presso la sede del Parco Nazionale del Gargano, in cui si è fatto il punto sulla situazione dell’aumento dei danni da fauna selvatica nell’area del Promontorio garganico.
Una problematica molto dibattuta a livello nazionale. “In Senato ed in Commissione Agricoltura” fanno sapere i pentastellati nella nota congiunta, “si sono susseguite decine di audizioni a seguito delle quali vi è stata una votazione per trovare una risoluzione che metta bene in evidenza quanto sia doveroso un lavoro sinergico tra le diverse competenze”.
All’incontro, avvenuto nella sede del Parco del Gargano, sottolineano i parlamentari, “abbiamo fatto presente che per avviare un piano efficace di controllo della fauna selvatica occorre conoscere la reale entità del problema con il confronto dei dati. Si rende necessario un monitoraggio del territorio costante affidato ad esperti e in continuo confronto con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)”, continuano i parlamentari. Per Lovecchio e Nalurale “il monitoraggio dell’area appare inesistente a causa dell’assenza di un piano di gestione per la riduzione dei danni. Facile intuire che andrà sempre peggio di questo passo a danno del tessuto socio economico locale che a fatica cerca di resistere”.
Per i pentastellati “l’Ente Parco è già in netto ritardo per uno studio adeguato che consentirebbe la definizione di un piano di gestione, confacente ed efficace. Ci sia la volontà e l’impegno di incrementare ancora il fondo relativo alla copertura dei danni. Certo è, però, che la strada maestra per trovare una pacifica convivenza fra animali selvatici e attività umane risiede nella valutazione reale e costante della situazione, seguita da puntuali e specifici interventi, oltre un certo limite, la criticità di una condizione può solo essere espressione della mancanza di un’adeguata gestione del territorio.”
“Comunicato stampa ufficiale”
Avevamo precisato che il 14/15 luglio non sarebbe stato il V-DAY ma avevamo avuto garanzie politiche e tecniche sulla riapertura operativa dello scalo di Foggia.
Poi i “soliti problemi” , che interessano solo il nostro aeroporto, hanno, ancora una volta, spento parzialmente il nostro entusiasmo e cosa più importante determinato lo slittamento anche dell’apertura operativa dello scalo prevista proprio in queste ore.
Inaccettabile , sia chiaro, non il ritardo, che può starci visto che parliamo di un aeroporto chiuso ormai da tempo, ma l’atteggiamento politico di non dare spiegazioni sullo slittamento ormai in corso della data .
La politica ha il dovere di informare la cittadinanza anche quando le cose non vanno soprattutto quando è stato preannunciato in pompa magna una tanto attesa data.
Il Comitato Vola Gino Lisa boccia senza se e senza ma questo silenzio imbarazzante invitando nuovamente il Presidente Emiliano ad un confronto diretto al fine di spazzare alcuni dubbi che persistono anche alla luce della recente inaugurazione della sede operativa della Protezione Civile Regionale a Modugno , assolutamente in contrasto con le preannunciate intenzioni di trasferire la base della Protezione Civile Regionale proprio al Gino Lisa.
Nelle ultime ore stiamo assistendo all’ennesimo incendio boschivo che , verosimilmente , sarebbe stato più contenuto se fosse stata operativa proprio la base di Foggia. Per non parlare dei costi d’intervento certamente più elevati se i Canadair usati per l’intervento sono partiti da aeroporti non vicini all’incendio.
Costi certamente superiori ( e non di poco ) rispetto a quelli previsti per i mezzi antincendio di cui dovrebbe necessariamente dotarsi l’aeroporto per l’apertura operativa.
Ci chiediamo, a questo punto, se qualcuno i conti se li fa o se li sa fare.
Sia chiaro a tutti, siamo pronti a rispolverare l’ascia di guerra se la politica farà nuovamente un passo indietro nello sviluppo dello scalo, tribunali compresi.
Con il denaro pubblico non si scherza, sia chiaro a Bari.
Che nessun politico si senta esonerato, locale, regionale e nazionale!
Il Presidente – Sergio Venturino
Buongiorno Luigi abbiamo dedicato un articolo al comunicato del comitato. Ovviamente gli incendi sul Gargano evidenziano la necessità della sede operativa SUOP a Foggia. Seguiremo la vicenda con attenzione come già stiamo facendo da tempo. Grazie mille