La classifica, Foggia ancora in maglia nera

Arriva puntuale anche quest’anno la classifica firmata dal Sole 24 ore che fotografa la qualità della vita in Italia, una graduatoria ancora parziale poichè per quella completa bisognerà aspettare la fine dell’anno. Ma anche una indagine accurata che ha elaborato gli indici di vivibilità per provincia sulla base 12 parametri e rispetto ai 3 target generazionali (bambini, giovani ed anziani).

Sulla bilancia: il benessere in base all’età, indicatori selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità di ogni fascia d’età. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 0-1000, la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.

Una indagine che consegna a Foggia e alla sua provincia la maglia nera per la qualità della vita soprattutto dei più piccoli, posizionandola all’ultimo posto della graduatoria con un punteggio di 289.95 su 1000, rispetto alla regina del podio Cagliari che invece ottiene 546.33. Anche Ravenna e Trento, rispettivamente in cima alle categorie giovani e anziani, si distinguono nella top ten anche per le attenzioni verso le tre generazioni.

In generale è il Mezzogiorno ad essere penalizzato con un ritardo generale del Sud d’Italia che popola quasi sempre il fondo delle graduatorie.

Non va bene neanche per le aree Metropolitane delle grandi città italiane (fatta eccezione per Bologna) che evidenziano (con Roma e Napoli specialmente) una serie di difficoltà per i giovani a causa delle richieste di affitto troppo alte e del tasso di disoccupazione.

Tra i dati, significativo anche il basso numero di studenti per classe (14 a Trieste e 25 a Parma) che conferma la scarsa propensione dei giovani a portare avanti gli studi o a mettere su famiglia.

Il dato di nuzialità è più elevato a Bolzano e nel 2020 è crollato a causa delle restrizioni imposte per contenere i contagi. L’età media della madre al parto del primo figlio, infine, è risultata ovunque superiore ai 30 anni (più bassa a Siracusa, 30,7 anni).

In fatto di territorio “a misura di bambino”, dove la Capitanata affonda all’ultimo posto della classifica, fatta eccezione per Cagliari e Oristano, per incontrare una provincia del Sud bisogna scendere fino alla 41esima posizione, con Chieti.

Una realtà fotografata in un momento sicuramente difficile in cui si paga lo scotto della pandemia che ha messo in luce disuguaglianze, conflitti generazionali, lacune dei singoli territori ed il divario tra Nord e Sud, ma anche un dato incontrovertibile che, sebbene mortifichi il volto laborioso o migliore di questa terra, invita senz’altro a lunghe e profonde riflessioni, un primo passo questo, forse, per tentare di risalire nelle classifiche che contano davvero…

GIOVANI
ANZIANI
BAMBINI