Superlega, le ultime clamorose novità

Era la notte tra il 18 e il 19 aprile scorsi quando il mondo del calcio fu scosso dall’annuncio della creazione di una nuova Lega continentale che avrebbe organizzato un campionato a 15 o 20 squadre,12 top club fondatori e 5/8 squadre che sarebbero state selezionate sulla base  dei risultati ottenuti nella stagione precedente. Immediata fu la reazione negativa al progetto da parte dell’intero mondo del calcio, Uefa e Fifa in primis, il mondo del tifo organizzato anche quello dei club coinvolti nel progetto, e di molti operatori del settore. Gli oppositori evidenziavano la mancanza di un criterio “premiante” per aderire al nuovo campionato, la totale assenza delle modalità con le quali sarebbero stati individuati gli altri 5 club che avrebbero completato l’elenco delle squadre iscritte, l’impossibilità per i piccoli e medi club di poter aspirare ad entrare in questo ricchissimo olimpo del calcio europeo. Quello che avvenne in quei giorni è conosciuto da tutti: manifestazioni dei tifosi contro la Superlega, bocciatura totale del progetto da parte della Fifa e della Uefa e di molti leader politici europei (Boris Johnson, Macron e Draghi su tutti). La minaccia di pesanti sanzioni economiche contro le 12 società (le italiane Juventus, Inter e Milan, le inglesi Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Liverpool, Tottenham e le spagnole Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) che avevano aderito alla nuova Lega, e la paventata possibilità di radiazione delle stesse dai campionati nazionali e dalle coppe europee, ha di fatto bloccato il progetto che nel giro di 48 ore è stato riposto nel cassetto con buona pace di Florentino Perez e Umberto Agnelli, i due presidenti maggiormente coinvolti nella vicenda.

A poco più di un mese da quell’annuncio, alcuni articoli apparsi sulla stampa internazionale, hanno svelato interessanti retroscena della vicenda, riaccendendo i riflettori che sembravano essersi definitivamente spenti.

Ne parliamo con Dario Focardi, giornalista sportivo indipendente, esperto di calcio internazionale, collabora con varie testate tra cui Avvenire e All Asian Football di cui è anche fondatore e racconta le sue storie di calcio sul canale Twitch bigdaddydario

Dario, partiamo da quella famosa sera in cui a mezzanotte le principali agenzie del mondo batterono la notizia della nascita di questo nuovo campionato.

Molti hanno liquidato la vicenda SuperLega come una iniziativa messa in piedi da alcuni “cattivoni” che “nottetempo” hanno minato l’integrità dello sport più amato al mondo. In realtà se da noi, in Europa era notte, ovviamente in Asia era mattino, con i mercati finanziari aperti ed operativi, mentre in America era la sera precedente. Non è certo un caso che i titoli delle squadre quotate in Borse e coinvolte nel progetto abbiano avuto un significativo apprezzamento sui mercati subito dopo l’annuncio della creazione della SuperLega e i commenti che si leggevano soprattutto in Asia erano positivi, se non addirittura euforici e le aspettative, altissime. Da questo punto di vista la tempistica era perfetta.

Quindi a tuo avviso siamo ancora nostalgicamente ancorati ad una visione eurocentrica del calcio che è ormai superata

Certo, basterebbe scorrere i nomi dei presidenti dei maggiori club europei ed anche italiani, per scoprire come i nuovi grandi proprietari del calcio siano gli arabi, i cinesi e gli americani e gli introiti che quei mercati assicurano alle casse dei club, in diritti televisivi e merchandising, sono ormai superiori a quelli garantiti dal mercato interno ed europeo.

Torniamo alla vicenda della SuperLega. In questi ultimi giorni sono apparse sulla stampa internazionale nuove ricostruzioni di quanto accaduto nei mesi precedenti all’annuncio e sono stati svelati retroscena interessanti.

Il New York Times e Marca, il principale quotidiano sportivo spagnolo, hanno dedicato approfondimenti alla vicenda della SuperLega.

Nell’articolo apparso sul prestigioso giornale statunitense qualche settimana fa, (https://www.nytimes.com/2021/05/20/sports/soccer/super-league-fifa-infantino.html?referringSource=articleShare)  sono state raccolte le indiscrezioni di persone ben informate sulla vicenda e addirittura rilasciate, seppur non rivelandone il nome, dal presidente di uno dei 12 club fondatori coinvolti. Secondo quanto raccolto dal NYT, Infantino (Presidente della Fifa) era stato informato da tempo del progetto e addirittura lo avrebbe accettato. In aggiunta a queste rivelazioni, Marca ha pubblicato il documento fondativo della nuova Lega, quello che hanno firmato i 12 club, dove è riportato chiaramente, in uno degli articoli, che il progetto sarebbe nato con l’avallo della Fifa e/o della Uefa. Ricostruzioni mai smentite dai diretti interessati.

Quindi le posizioni contrarie di Infantino e di Ceferin, che si sono sempre dichiarati all’oscuro del progetto, sembrerebbero essere smentite da queste ricostruzioni giornalistiche.

Almeno quella di Infantino, che sembrerebbe essere stato informato nei mesi precedenti all’annuncio. Sicuramente la posizione della Uefa, organizzatrice della Champions League è ben diversa perché avrebbe perso la sua principale fonte di guadagno. E’ importante sottolineare che le società che partecipano alla Champions, gli attori dello spettacolo calcistico, percepiscono, complessivamente, circa il 25% degli introiti che la principale Coppa europea genera. Il resto, la parte più consistente rimane alla Uefa. La vera anomalia è proprio questa che la Uefa e anche la Fifa, da organi che avrebbero dovuto sovraintendere al calcio europeo e mondiale facendo da connettore tra le varie componenti che ruotano intorno al calcio, si sono trasformate in vere e proprie multinazionali. Per dirne una, a fine aprile abbiamo appreso che Ceferin in questo particolarissimo momento storico di grossa difficoltà economica per il mondo del calcio e non solo, a causa della pandemia, si è aumentato lo stipendio a 2,19 milioni di euro, con un incremento di circa 500.000 franchi (450.000 euro) rispetto alla stagione precedente. Operazione sicuramente legittima ma che fa capire l’entità del giro di soldi di cui parliamo e che forse fa aumentare le rivendicazioni dei presidenti che vorrebbero organizzarsi un loro campionato senza l’onerosa partecipazione della Uefa.

Juventus, Inter e Milan erano i tre club italiani tra i 12 fondatori, quali reazioni ci sono state in Lega?

Blande a dire il vero, anche perché in una riunione di Lega di qualche mese fa si è discusso di questo progetto, pur senza entrare nel dettaglio della iniziativa. Esiste il verbale di quella riunione e quindi i club di serie A ne erano informati ed infatti non vi sono state in Italia esternazioni ufficiali da parte dei presidenti di serie A, ma solo di allenatori, giornalisti e operatori del settore. (https://www.fanpage.it/sport/calcio/la-lega-serie-a-ha-saputo-della-superlega-gia-due-mesi-prima-dellannuncio-ufficiale/)

A tuo avviso quindi il progetto Superlega non è definitivamente naufragato e si preannuncia un braccio di ferro tra le parti dall’esito incerto.

Lo capiremo nei prossimi mesi. Ad oggi possiamo affermare che nessuno dei club ha inviato realmente a Florentino Perez, il vero Deus ex machina della Superlega, i famosi fax di disdetta dal progetto. Real, Juve e Barcellona sono in prima linea nel sostenere le ragioni della nuova Lega. Lo testimonia il fatto che abbiano scelto di farsi rappresentare in un eventuale contenzioso con Uefa e Fifa da uno dei legali più famosi del calcio, il belga Jean- Louis Dupont che è lo stesso che si occupò del caso Bosman che ha cambiato il volto del calciomercato, aprendo le porte ai trasferimenti dei giocatori in scadenza di contratto (https://www.calcioefinanza.it/2021/06/11/juve-real-madrid-e-barca-si-affidano-al-legale-di-bosman/). Contemporaneamente la Svizzera e la Spagna avrebbero intimato all’Uefa e alla Fifa di non emettere sanzioni nei confronti dei club coinvolti. Sono tutte azioni preventive che lasciano immaginare l’inizio di un lungo contenzioso giuridico. Il mondo del calcio è al collasso, i deficit dei club europei ammontano a cifre stratosferiche e come abbiamo detto l’Uefa senza la Champions non può sopravvivere, con queste premesse lo scontro sarà inevitabilmente duro e agguerrito.

In conclusione Dario, l’avvento della Superlega sarebbe davvero così deleterio per il mondo del calcio?

Rispondo citando quanto avvenne in Inghilterra nel 1992. L’attuale English Premier League nacque il 20 febbraio 1992 dopo che le 22 squadre affiliate alla First Division, l’allora massimo campionato inglese, decisero unilateralmente di uscire dalla Football League e di fondare l’attuale Premier. Anche il quel caso le motivazioni erano di tipo economico e a distanza di anni possiamo affermare con certezza che quella operazione ha avuto un ottimo successo, la Premier è diventata il più importante e ricco campionato europeo, e soprattutto ci sono stati risvolti economici importanti anche per i club più piccoli e delle categorie inferiori.

Ho l’impressione che la partita è appena iniziata e sicuramente ne vedremo delle belle.