La Food and Drug Administration (Fda) ha approvato per la prima volta in quasi 20 anni un farmaco contro l’Alzheimer, l’azienda farmaceutica americana Biogen ha creato un anticorpo monoclonale: l’Aducanumab.
A questa ricerca ha contribuito in maniera determinante l’equipe del professore Giancarlo Logroscino, luminare della Neurologia e Direttore del Centro di Malattie Neurodegenerative di Tricase, centro innovativo di sperimentazione e ricerca.
È il primo trattamento unico nel suo genere approvato per il morbo di Alzheimer dal 2003 ed è la prima terapia che mira alla fisiopatologia della malattia, uno studio che ha coinvolto 220 centri di tutto il mondo e quattordici i Centri Italiani. Giancarlo Logroscino, che è anche Professore Ordinario all’ateneo barese, è uno dei più importanti scienziati italiani e del mondo sulle malattie neurodegenerative.
L’Alzheimer è una malattia neurologica progressiva che danneggia le funzioni cognitive e mina l’indipendenza di milioni di persone in tutto il mondo. Oggi più di 40 milioni di persone in tutto il mondo vivono con l’Alzheimer e demenze correlate. Secondo il Rapporto mondiale dell’Alzheimer’s Disease International, nel 2015 circa 10,5 milioni di persone in Europa sono affette dal morbo di Alzheimer e relative demenze. Secondo l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia il numero delle persone affette dal morbo di Alzheimer e relative demenze supera il milione. E questi numeri sono in crescita. Una malattia che distrugge non solo la qualità della vita ma riduce anche la sopravvivenza e colpisce molte persone: infatti, è la terza principale causa di mortalità sopra i 65 anni, dopo il tumore e le malattie cardiache.
Per Logroscino, che ha lavorato anche come professore ad Harvard prima di rientrare in Puglia e proporre a Tricase il modello di Centro avanzato per la diagnosi precoce sulle malattie neurodegenerative, “il lavoro da fare per combattere la malattia è ancora tanto e molto dobbiamo ancora imparare sulle cause della patologia, ma io ed i miei colleghi pensiamo che la notizia di questi giorni sia di importanza storica per il mondo delle neuroscienze e delle malattie croniche. Chiaramente pur nella consapevolezza della importanza del traguardo raggiunto è importante anche dispensare una nota di cautela poiché sono ancora molti i quesiti ancora aperti: sulla entità dell’effetto benefico, sulla identificazione dei migliori responder, sull’efficacia del farmaco in presenza di altre patologie cerebrali come succede nelle fasce di età più anziane, sui possibili effetti collaterali”.
Una delle attività del Centro in questi anni è stata quella di garantire l’accesso cure sperimentali ai cittadini pugliesi al pari di quelli degli Stati Uniti, del Canada e di altre parti del mondo. “Nel nostro Centro – ha spiegato il Professore Logroscino – si presentano pazienti che chiedono di poter entrare a far parte delle sperimentazioni, specie ora che anche grazie al nostro lavoro e alla nostra perseveranza, si sono aperti nuovi percorsi di speranza”.
La Regione Puglia in attesa dell’approvazione di EMA è consapevole delle problematiche dell’arrivo del nuovo farmaco e si impegnerà ad adeguare la rete dell’assistenza alle necessità legate alla distribuzione di questo e di altri farmaci nel settore del declino cognitivo e delle demenze, per rispondere alle aspettative dei cittadini pugliesi.
“Al professor Logroscino e alla sua equipe vanno i complimenti e l’incoraggiamento dell’intera comunità pugliese”, ha dichiarato l’assessore pugliese alla Sanità Pierluigi Lopalco, “la crescita delle conoscenze, soprattutto in ambito medico, è sempre stata vettore di sviluppo e oggi forse lo è più che in ogni altro momento della storia. Come amministrazione regionale vogliamo fortemente creare in Puglia un ambiente fertile per la ricerca biomedica, per facilitare il lavoro di professionalità di così alto livello”.