Il colombiano Egan Bernal ha vinto meritatamente il Giro d’Italia 2021 che si è concluso con la tappa a cronometro che ha portato i corridori in Piazza del Duomo a Milano e che ha visto il successo di tappa di Filippo Ganna. Dopo la vittoria di Nairo Quintana nel Giro 2014, un altro colombiano conquista la Corsa Rosa e iscrive il suo nome nel ristretto club dei ciclisti che hanno vinto sia il Tour che il Giro d’Italia, ed ha soltanto 24 anni.
Gli annali alla voce 2021 del Giro riporteranno la vittoria di Bernal, come è giusto che sia, ma l’appassionato di ciclismo ricorderà questa edizione come quella della “pacca sulla spalla”. Nello sport, ma anche nella vita, esistono gesti che diventano iconici ed entrano di diritto nell’immaginario collettivo, diventando addirittura più importanti della vittoria stessa.
Nella ventesima, durissima tappa che portava i corridori in cima all’Alpe di Motta, a sei chilometri dall’arrivo, Damiano Caruso, 33enne ciclista siciliano, da sempre gregario e quest’anno diventato capitano del team Bahrain Victorious a causa del ritiro per caduta di Mikel Landa nel corso della 5° tappa, ha ringraziato con una “pacca sulla spalla” il suo gregario Pello Bilbao per il lavoro svolto. Era una di quelle tappe “toste” con 4.200 metri di dislivello, con tutte le salite racchiuse nella seconda parte del percorso con tre passi da attraversare, il Passo San Bernardino, prima salita di giornata, il Passo dello Spluga, e infine la salita finale all’Alpe Motta con una pendenza media del 7.6% e massime del 13%. Il Compito di Bilbao era quello di porsi al servizio di Damiano Caruso e avviare un’azione di attacco per sgranare il gruppo e mettere il proprio capitano nella condizione di poter vincere la tappa. E’ il lavoro che Caruso ha sempre fatto per gli altri ed ora si trova, quasi per caso, ad avere altri che fanno il lavoro sporco per lui. Quando il gregario termina la propria azione si mette da parte, anche perchè ha dato tutto quello che aveva nelle gambe, e lancia il capitano verso la vittoria. E’ nel momento in cui Bilbao si fa da parte e Caruso lo supera, che d’istinto la mano si allunga a colpire la spalla del compagno per ringraziarlo del grande lavoro svolto.
Bravo Damiano Caruso, per aver vinto in solitaria quella durissima ventesima tappa, per essere arrivato secondo in classifica generale ma soprattutto per quel gesto che racconta più di mille parole il duro lavoro del gregario.