Foggia: i giorni postumi di un esodo da non dimenticare

Nel fragore di un silenzio ormai estivo, il Foggia si prepara a ripartire. I giorni passati sono stati caratterizzati da diversi addii, ognuno con la propria storia, ma contornati dalla stessa importanza: quella di aver lottato per la maglia rossonera. Tra i tanti Sedrick Kalombo, Ibourahima Baldé ed infine Michele Rocca. Tre protagonisti che hanno affidato alle parole (sui social), il saluto ad una città che li ha accolti con la passione ed il frastuono di una tifoseria sempre pronta a supportarli. 

Ho realizzato— ha dichiarato Kalombo qualche giorno fa— che è realmente finita.. e fa male! Fa male perché come sempre ogni anno costruisci legami importanti con compagni di squadra che poi non sono più compagni di squadra ma AMICI, FRATELLI! Ogni anno fuori dal campo stringi rapporti col vicino di casa, il macellaio, i commessi dei supermercati, conosci nuove persone. Quest’anno tutto questo è successo grazie all’amore e alla passione che tutti noi abbiamo messo per la gloriosa maglia del Foggia.. una maglia pesante.. una piazza importante e affascinante.. che sa darti tanto e tutto!” 

Ma anche Baldé ha voluto dare forma ai suoi pensieri. “Il momento che odio di più della stagione… salutare i compagni che mi hanno accompagnato per tutta un’intera stagione, tutto lo staff e la società, i tifosi che ci sono sempre stati vicini e ci hanno fatto sentire il loro calore e anche un’intera città che mi ha fatto sentire a casa. Ci sono state tante gioie però anche delle lacrime… ci saranno tanti ricordi e bellissime esperienze: la prima volta con questa maglia allo Zaccheria, i primi goal tra i professionisti, i primi playoff tra i professionisti e tante altre cose come i semplici allenamenti, sono cose che porti nel tuo bagaglio. Grazie di tutto Zà Fò!”

Parole semplici, ma dirette. La cui forza ha travalicato quanto successo sul campo ed ha attaccato morbosamente i sentimenti e l’immagine emotiva di un rapporto costruito all’ombra delle settimane passate insieme. Tifosi e giocatori, città e blasone. Un complesso di protagonisti corsari nelle vene di un cuore straboccante di passione. Allora la domanda nasce spontanea. Come si può salvaguardare un’armonia del genere? 

I giocatori andati via sono tanti. Alcuni hanno lasciato un altro segno, ma con le parole. Altri invece hanno preferito il silenzio. Nulla di sbagliato sia chiaro: un modo diverso per dire grazie e rinnovare l’augurio di un nuovo incontro in un’altra circostanza. 

Ma quello creato quest’anno è stato qualcosa di diverso, quasi unico. Una simbiosi che ha superato ogni aspettativa comune e personale. Il cui risultato ha evidenziato una squadra in armonia, soprattutto con l’obbiettivo raggiunto: i playoff. 

Una realtà stridente con le previsioni di stagione, ma mirabilmente ribaltate durante il suo corso. In tal senso le parole di Rocca sono eloquenti. “Sono arrivato a Foggia  in punta di piedi e spero di aver lasciato un bellissimo ricordo, sia come calciatore, ma soprattutto come uomo. Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi mesi, dalla società calciofoggia1920 a tutti i miei compagni. È stata un’annata molto impegnativa e fortunatamente siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario, facendo ricredere tutte le persone che a Ottobre ci davano per retrocessi. Chiunque ci dava per spacciati, ma abbiamo dimostrato che a volte, se credi davvero in qualcosa puoi raggiungere traguardi inaspettati”.

Andare oltre i propri limiti. Questa è stata la vera forza del Foggia di oggi o forse è giusto dire di ieri. Il futuro rossonero è quasi imminente. I giorni passati sono stati tempi di riflessioni e conti alla rovescia. Ma i protagonisti di questa annata hanno lasciato una grande eredità: una crescita generale. Vederne lo sperpero comporterebbe una ripartenza quasi completa. Chi siano i prossimi volti del futuro del Foggia non è dato saperlo. Ma una cosa è certa: bisogna ripartire da quanto di buono fatto. Una sfida ardua per definizione e complicata ulteriormente da ipotetici cambiamenti. 

Ritrovare Marco Marchionni alla guida della truppa rossonera sarebbe un bel passo in avanti. Renderebbe più realistica la definizione “non ripartire da zero”. Un senso di continuità che si opponga alle difficoltà di un campionato potenzialmente molto difficile. Un possibile scenario che potrebbe essere confermato o smentito nei prossimi giorni. In caso contrario, quanto lasciato dal Foggia di quest’anno assumerebbe un valore ulteriore. Un’indicazione che potrebbe offrire un seguito di stagione, anche nella prossima…