Il reportage fotografico del pomeriggio foggiano dedicato alla legalità

(foto di Debora Capodivento, scuola Notarangelo-Rosati di Foggia)

Ieri, presso l’anfiteatro di Parcocittà, ricca la partecipazione del pubblico in occasione del lungo pomeriggio foggiano dedicato alla legalità in cui Antonio Laronga ha presentato il suo libro: “La quarta mafia”.

Un testo che racconta La “Società” foggiana, la mafia garganica e la mafia cerignolana attraverso quarant’anni di vicende criminali tratte da fonti giudiziarie e da documenti investigativi. Contrabbando, narcotraffico, estorsioni, costellate da centinaia di omicidi commessi con ferocia brutale. Una mafia che è stata in grado di trasformarsi e di permeare l’economia e la vita pubblica delle comunità foggiane. Penetrata a fondo nel mondo dell’impresa, ha imposto negli ultimi anni i propri obiettivi ad amministratori conniventi ed ha cambiato per sempre le regole del gioco. In alcuni comuni del foggiano, sciolti per mafia, si è manifestata attraverso un recrudescente fenomeno di violenza omicida, quale prodotto di un disastro civile.

Il libro di Laronga aiuta comprendere le origini, l’evoluzione e gli assetti attuali di un fenomeno criminale complesso e pericoloso che stringe – da decenni – in una morsa letale, il tessuto cittadino, la sua economia e diverse realtà della provincia foggiana.

Antonio Laronga, in magistratura dal 1993, è procuratore aggiunto di Foggia. Da oltre vent’anni si occupa di criminalità organizzata e delle mafie foggiane. È autore di saggi e pubblicazioni scientifiche in materia di diritto penale e processuale. È stato condirettore della rivista “La corte d’assise”.

All’evento, moderato dal giornalista Geppe Inserra, presenti, tra gli altri, il presidente provinciale dell’ANPI, Michele Galante, il vicepresidente nazionale dell’ANPI Emilio Ricci e la coordinatrice degli eventi a Parcocittà Simona Padalino.

La manifestazione si è svolta secondo i protocolli di sicurezza e distanziamento anticovid.


Il fotoreportage del lungo pomeriggio foggiano dedicato alla legalità

foto di Debora Capodivento