È forse il rivale più insidioso, quello che mette alle strette e non consente di riprendere fiato. La fine del campionato continua ad essere uno dei momenti più difficili per il tifoso pallonaro. Un lasso di tempo interminabile, costellato da giornate impegnative per ragionevoli oppressioni estive e da pensieri nomadi sulla stagione che verrà. Una realtà che accomuna tutti gli appassionati ed ora più che mai, i tifosi del Foggia. La grande traversata rossonera ha avuto tanti protagonisti, su tutti il suo primo timoniere: Marco Marchionni. Un uomo, ancor prima che sportivo, capace di prendere il comando di una ciurma che sembrava allo sbando e spingerla oltre modo verso le onde intimidatorie del campionato. Missione compiuta. Il Foggia ha superato ogni più rosea aspettativa, regalandosi un finale niente affatto banale: i playoff. Ma questa, seppur di ieri, ormai è storia. La quale per definizione, necessita di nuovi (forse no) protagonisti per continuare. In tal senso, l’oggi rossonero è caratterizzato da una sola domanda: chi sarà il prossimo allenatore del Foggia? Un interrogativo più che logico, ma appesantito da un’attesa già spasmodica. Una situazione figlia di un silenzio societario persistente e da un futuro ancora poco illuminato. Nulla di sbagliato o forse sì. Su questa vicenda, la tifoseria rossonera è divisa. Da una parte c’è il frastuono di una voce frenetica che chiede delucidazioni sul domani e dall’altra una che invita alla pazienza sospinta da un sano ottimismo. Capire dove sia la ragione è complesso: solo il domani potrà offrire una risposta. Ma la conferma o meno dell’allenatore di Monterotondo, potrebbe cambiare gli orizzonti futuri. Il grande lavoro svolto, è sotto gli occhi di tutti. Pragmatismo e tenacia sembrano ben delineare, la pesante impronta lasciata su questa squadra. Una peculiarità che ha contraddistinto costantemente, il giudizio generale sul tecnico rossonero. Un dettaglio non di poco conto, che ha allargato ulteriormente lo sguardo, sulla reale portata della sua opera sportiva. Un risultato arrivato attraverso un mercato fatto in fretta e furia, la difficile lavorazione su un gruppo giovane e l’aiuto dei suoi uomini più rappresentativi. Il tutto stressato dai continui infortuni e la costante presenza del Covid-19. Breve cronaca di una stagione d’alto profilo, ma che oggi, mostra le pieghe nascoste di un futuro non scontato. Ad un primo sguardo, la conferma di Marchionni consentirebbe di proseguire, sulla strada intrapresa in questo campionato. Un vantaggio in termini di numeri, ma soprattutto di crescita collettiva. La prestazione corale dei sui ragazzi, ha portato ad un ottimismo generale quasi incontrollabile. Un segnale che ha confermato la giusta strada intrapresa, ma che ha richiamato l’attenzione su un aspetto fondamentale: la continuità. Da qui passa il prossimo futuro del Calcio Foggia 1920. Un obiettivo arduo da perseguire, ma necessario per una crescita costante dell’intera squadra. Ritrovare Marchionni sulla panchina rossonera, significherebbe gettare un guanto di sfida, alla concezione (per niente impopolare) di un grande campionato determinato da una casualità stagionale. Un compito difficile, che passa anche da un mercato altrettanto complicato. Le prossime settimane determineranno il futuro di molti calciatori rossoneri. Protagonisti e testimoni di una realtà tutt’altro che scontata e frutto del caso. Forse questo è l’unico appiglio di futuro, al quale i tifosi possono aggrapparsi in questo momento. Uno stato delle cose che, allo stesso tempo, potrebbe essere stravolto e veder nascere un nuovo Foggia completamente da scoprire. Il ché porterebbe ad una ripartenza quasi inevitabile, ma non per questo deleteria. Un probabile giudizio potrà darlo solo il domani. Allora forse non resta altro da fare che attendere ed avere pazienza: la vera sfida da affrontare oggi. Una quotidianità apparentemente sorniona con uno sguardo rivolto al domani.