Arresti a Palazzo: “Un sistema collaudato di asservimento ad interessi personalistici dai risvolti penali di indubbio allarme e gravità”

Un diffuso malcostume politico-amministrativo dai risvolti penali di indubbio allarme e gravità di cui sono attori principali i massimi vertici politici dell’ente territoriale e gran parte dei componenti del consiglio comunale di Foggia.

Un sistema collaudato di asservimento ad interessi personalistici dei soggetti politici, o anche solo investiti di compiti amministrativi, che – di contro e per loro preciso dovere – dovrebbero essere dediti solamente alla cura degli interessi della comunità da loro amministrata sulla base del mandato ricevuto”.

Sono le parole del Gip con cui il Questore di Foggia, Paolo Sirna, ha aperto la conferenza stampa convocata questa mattina, a seguito degli “arresti eccellenti” dei massimi vertici della amministrazione comunale di Foggia.

Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina ed hanno visto l’esecuzione di misure cautelari nei confronti del Sindaco di Foggia Franco Landella, della moglie Daniela Di Donna, dipendente comunale, dei consiglieri del comune  Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo, nonchè dell’imprenditore Paolo Tonti, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di corruzione e tentata concussione.

Una operazione coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro con la Polizia di Stato di Foggia, la Digos ed il Servizio Centrale Operativo di Polizia, nata a seguito di intercettazioni ambientali avvenute da alcuni mesi nei confronti di diversi uomini della politica locale e dell’ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarrino.

La conferenza stampa ha inteso chiarire i capi d’accusa che si sono configurati per gli arresti avvenuti in mattinata, una operazione dalla valenza sociale molto importante considerando il ruolo degli accusati, per di più amministratori della cosa pubblica che avrebbero il compito di badare agli interessi collettivi e della comunità che, invece, hanno tradito”, ha sottolineato il Questore di Foggia Sirna.

Le indagini sono tuttora in corso”, ha spiegato Vaccaro, “ma, nell’ottica della presunzione di non colpevolezza fino alla misura definitiva e, considerato il ruolo delle persone raggiunte dalle misure cautelari, era necessario dare le necessarie informazioni veritiere circa i fatti ed i gravi indizi di colpevolezza che hanno deciso le misure cautelari”.

Le accuse e i fatti

Tentata concussione

  • Il primo episodio riguarderebbe l’ipotesi di tentata concussione che ha ad oggetto una richiesta di una rilevante somma di denaro, quantificata dapprima in 500mila e poi in 300mila euro, che sarebbe stata rivolta dal Sindaco Landella a Luca Azzariti, agente della Società G-One, interessata a subentrare nel project financing per i lavori di riqualificazione e adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione. Un appalto che si attende dal 2016 e che, a distanza di diversi anni, non è stato ancora realizzato (del valore di 53milioni di euro), per il quale vi è stato un project financing approvato e c’è stata l’esigenza di un subentro, “è proprio nell’ambito di questa procedura di rilevamento da parte di una società, che interviene l’episodio a cui si riferisce la misura cautelare”, ha spiegato in conferenza stampa il Procuratore Vaccaro. “Le fonti di prova sono state tante e dalla registrazione dei colloqui tra Azzariti (persona offesa) ed il Sindaco Landella, si percepisce“, ha evidenziato Vaccaro “che il sindaco rappresenta la volontà di “mandare tutto all’aria”. Ci sarebbe, inoltre, un colloquio registrato tra Azzariti e Iaccarrino, già acquisito durante le precedenti operazioni che riguarderebbe l’ex presidente del consiglio comunale  e le dichiarazioni che ha reso a seguito di quelle operazioni. Inoltre, ha continuato Vaccaro: “ci sono le dichiarazioni di Pinotti, presidente della precedente società di project financing, il quale conferma l’ipotesi della tangente perché non sia ostacolato l’affare e ci sono ulteriori intercettazioni ambientali, un quadro indiziario forte, connotato dai requisiti della gravità che fonda questa ipotesi di tentata concussione di una somma rilevante di denaro”, ha chiuso il Procuratore Vaccaro.

L’altro capo d’imputazione

Corruzione

  • L’ipotesi sarebbe quella di un pagamento di una tangente per ottenere da parte della società del Tonti la proroga di una convenzione urbanistica, “anche in questo caso: una pluralità di fonti di prova autoaccusatorie ed eteroaccusatorie, ha precisato il Procuratore, “sono riferibili a Iaccarrino”. Ci sono infatti alcuni colloqui tenuti da Leonardo Iaccarrino in cui parla liberamente della vicenda con altri esponenti politici.

Gli incontri tra Landella e Tonti

  • Il 15 agosto 2020 vi è un incontro, attenzionato dalle indagini, a seguito del quale diventa esecutiva la proroga della Società rappresentata dal Tonti. Ed un altro incontro in cui verrebbe acquisita dal Sindaco una tangente, poi suddivisa e distribuita ad altri, di 2mila euro ciascuno.

Fatti gravissimi, ha sottolineato il Procuratore Capo della Repubblica Vaccaro, in chiusura della conferenza stampa, ma era necessario chiarirli, nonostante le indagini siano ancora in corso, era importante farlo per il ruolo e la funzione sociale che rappresentano gli accusati. A questo punto si rende soprattutto necessario, ha chiuso Vaccaro: che chi sa parli, denunci e testimoni, perchè la giustizia è un bene di tutti e tutti contribuiamo a costruirla”.