Operazione Ghetto Out

di Mariano Orillo, studente del liceo scientifico Alessandro Volta di Foggia

É uno dei progetti più interessanti che la capitanata abbia mai avviato e racconta una delle emergenze più difficili e irrisolte della nostra terra.

Nata per far fronte al caporalato, uno dei peggiori mali del territorio, l’associazione Ghetto Out- Casa Sankara nasce nel 2012, grazie ad una comunità gestita da migranti per l’accoglienza, il supporto, l’affiancamento e l’inserimento lavorativo e sociale degli stranieri in Italia.

La parola “Casa”, scelta dall’associazione quasi 10 anni fa, non è casuale ma voluta per rafforzare il senso di comunità dei giovani associati del progetto intitolato al politico e rivoluzionario del Burkina Faso, Thomas Sankara, simbolo delle lotte per la emancipazione in Africa.

Un’associazione sorta informalmente, quando al comando vi era solo un ristretto gruppo di migranti, e che oggi conta oltre 400 iscritti provenienti da 11 paesi dell’Africa impegnati attivamente nella lotta al caporalato.

Ubicata in agro di San Severo, sui terreni dell’azienda agricola regionale Fortore, porta avanti un’importante battaglia in difesa dei diritti degli immigrati. Una convenzione ottenuta con la Regione Puglia nel 2016, che ha consentito ai ragazzi di Casa Sankara di ottenere la concessione gratuita dell’azienda agricola dell’alto tavoliere, tenuta fino a quel momento in stato di abbandono.

Nel corso degli anni, l’antimafia sociale ed il senso di comunità hanno permesso all’associazione di crescere, espandendosi sia per numero di iscritti che per quantità di progetti realizzati. Su tutti “Riaccolto”, un’iniziativa nata nell’ottobre del 2020, una vera e propria filiera del pomodoro pelato raccolto nelle campagne di San Severo, nel rispetto dei diritti degli immigrati che lavorano quei campi. Una filiera che, insieme alla comunità Ghetto out – Casa Sankara, viaggia in simbiosi con legalità e trasparenza, riportandolo sule tavole il Made in Italy. Un traguardo importante ed una risposta operosa di tutta la comunità africana presente a Foggia, per lanciare un messaggio di speranza contro sfruttamento, fame e povertà.