La Regione chiama i giovani di Foggia a collaborare con i Poli biblio-museali, l’invio delle candidature entro il 30 giugno 2021

Progetti ed azioni concrete per ripartire: sono queste le prospettive che il Dipartimento turismo ed economia della cultura della Regione Puglia vuole attuare con il coinvolgimento attivo delle comunità e di una consulta, costituita da 15 giovani under 26, per collaborare attivamente con i comitati di gestione dei poli nella programmazione culturale dei musei e delle biblioteche.

La riforma che ha istituito i Poli biblio-museali sta modificando il panorama dell’arte e della cultura a livello regionale, un percorso verso il rinnovamento che chiama i giovani a condividere con le istituzioni la responsabilità della programmazione culturale dei musei e delle biblioteche di proprietà delle province pugliesi, gestite dalla Regione.

Idee, nuove modalità di fruizione dei luoghi della cultura per la cui adesione si potrà inviare la candidatura entro il 30 giugno 2021 alla direzione del Polo di riferimento con una lettera motivazionale e – nel caso di un’organizzazione – una breve descrizione del profilo.

Il bando intende coinvolgere studenti, associazioni giovanili e studentesche, gruppi informali, e portatori di interessi in qualsiasi forma costituiti e alle imprese culturali costituite in prevalenza da giovani sotto i 26 anni.

Si comincia da Brindisi, Foggia e Lecce in attesa del completamento della riforma che interesserà anche i territori delle Province di Taranto, Bat e Bari.

Ecco gli indirizzi e-mail cui inviare la propria candidatura o eventuali richieste di chiarimenti e approfondimenti.

direzionepolobliomuseale.foggia@regione.puglia.it

direzionepolobibliomuseale.lecce@regione.puglia.it

direzionepolobibliomuseale.brindisi@regione.puglia.it

Perché l’arte ed il talento siano al servizio della comunità, accompagnandola nei processi di cambiamento con nuove visioni e prospettive, e perché, come insegnava l’economista e diplomatico canadese del 900 J.K. Galbraith: “Il cambiamento non viene da uomini e donne che cambiano idea, ma dall’avvicendamento fra generazioni”.

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