L’indimenticabile Sandro Ciotti ha avuto ancora ragione. La vittoria del Foggia, nello scontro diretto per i playoff col Catania, può essere sintetizzata con un solo aggettivo: clamorosa. Marco Marchionni ed i suoi ragazzi, sono riusciti nell’ennesima impresa di questa stagione. Un successo che ha superato ogni aspettativa, ma allo stesso tempo, confermato la vera forza di questa squadra: il gruppo.
Un insieme di uomini che si definisce continuamente come una famiglia. Un dettaglio non di poco conto, che deve essere evidenziato e tenuto ben stretto. Il Foggia del Massimino è stato questo. Un complesso di forze fisiche, mentali ed emotive che hanno scardinato ogni preconcetto e ritrovato nell’uomo meno atteso la sua gioia più grande. Ibourahima Baldé. La perfetta incarnazione del concetto “gli ultimi saranno i primi”. In tal senso, la rivincita dell’attaccante spagnolo, è un chiaro esempio.
La sua gara è stata un onesto premio, per la costante crescita avuta nell’ultima fase di campionato. Un giocatore che sembra aver acquisito la giusta sicurezza nei suoi mezzi ed aver individuato nel suo percorso un obiettivo ben preciso: raggiungere una prorompente determinazione. Un fattore che ha contraddistinto l’intera compagine rossonera, ma che ha visto in Balde, una sana ed eccessiva presenza. I suoi gol sono frutto di tale approccio e di un tasso qualitativo tutt’altro che di basso livello.
Le due marcature (segnate con entrambi i piedi) e quel tocco raffinato per l’occasione di Garofalo (32’) sono solo un accenno di un giocatore ancora inespresso. Allora la domanda arriva spontanea. Potrebbe essere lui il vero mattatore di questa corsa playoff? Ad un primo sguardo, gli ultimi 90’ hanno convinto anche i più scettici. La sua prestazione è esaltata da emozioni fortissime, scaturite da quei due lampi a cel sereno. Ma resta comunque ben chiara, la solida realtà di una partita quasi perfetta, al limite del comprensibile. Una sensazione derivata dal campionato non esaltante giocato dallo spagnolo, ma che in questo momento, sembra stia ribaltando completamente.
Merito a Balde ed al suo allenatore, ma la sfida del San Nicola potrebbe rappresentare la vera prova del “nueve” per l’attaccante. Le defezioni nel reparto offensivo del Foggia, sono state materia di dibattito nei giorni che hanno preceduto la sfida di Catania. Ma l’assoluto protagonista di questa gara, ha saputo prendere le redini dell’intero attacco e l’incontro con i biancorossi rappresenta una sfida anche in tal senso.
Il derby con il Bari, non è mai una partita come le altre. Una situazione particolare per entrambe le squadre, ma che potrebbe aiutare lo stesso Foggia. In sfide di questo calibro, le differenze si assottigliano e la storia di questo campionato ha già raccontato finali diversi tra le due protagoniste. Una vittoria per parte, con lo stesso risultato: 1-0. Un perfetto equilibrio che, il 19 maggio, vedrà pendere il piatto della bilancia verso una delle due squadre. Una gara che non sarà più disputata mercoledì 12 maggio, ma solo quello seguente. È di ieri infatti, il comunicato ufficiale della Lega Pro, nel quale ha annunciato lo slittamento della disputa dei playoff. Una decisione obbligata, in conseguenza ai casi di covid che hanno interessato la Virtusvecomp Verona. Il ché ha portato al rinvio dello scontro diretto con la Triestina.
Ma forse tutto questo, cambia poco. Il derby è sempre il derby: una definizione calcistica oltre che emotiva. Una partita nella quale, entrambe le compagini partiranno ad armi pari. Ma qualora questo non dovesse accadere, il Foggia ha dimostrato di sapersela cavare in ogni situazione. Un merito guadagnato sul campo e che ora conta un’altra freccia nella faretra di Marchionni: Baldé.
Una speranza in più, per coltivare un sogno quotidiano: vincere questo derby. La sfida del San Nicola potrebbe stravolgere definitivamente, l’annata calcistica del giovane attaccante. Le due perle di Catania sono ben impresse nei pensieri dei tifosi e un’eventuale conferma contro il Bari innalzerebbe il suo nome tra le grida di un popolo in attesa spasmodica.