Gli scherzi di Stefano Bucci

Stefano Bucci, noto imitatore foggiano, conquistò le ribalte televisive nazionali per la perfetta imitazione di Zeman dopo un Foggia-Milan della stagione 1992/93, mandata in onda dalla “Domenica Sportiva”, durante un periodo di silenzio stampa dell’allenatore boemo. Visto il successo dell’imitazione, Bucci fu invitato nella popolare trasmissione, allora condotta da Sandro Ciotti e Simona Ventura. Zeman si è sempre divertito vedendo le esibizioni di Stefano e ha accettato di buon grado l’imitazione che oltre che nella voce era perfetta anche nella particolare andatura e nelle curiose espressioni del viso. Bucci ne studiò lo sguardo fisso nel vuoto durante le interviste e il sorrisetto finale quando era convinto di aver dato una risposta divertente. L’imitatore foggiano iniziò le sue performance artistiche nel 1982 specializzandosi in personaggi famosi del calcio: furono presi di mira gli azzurri campioni del mondo di calcio: Paolo Rossi, Antognoni, Altobelli, Graziani e il mister Bearzot. Aggiunse poi al suo repertorio Zeman, Matarrese, Sacchi, Boskov, Vicini, Zoff, Casillo, Signori, Falcao Moggi, Maradona e i giornalisti sportivi Biscardi, Mosca, De Luca e De Cesari. L’artista foggiano, grande tifoso dei Satanelli, si rese protagonista qualche anno dopo di un exploit, imitando nella stessa sera 105 voci, tentando invano di fare inserire la sua impresa nel “Guiness dei primati”. Bucci ha utilizzato la voce del boemo per una serie di riuscitissimi scherzi fatti a personaggi del mondo del calcio. Una burla famosa fu quella fatta a Paco Casal, procuratore di giocatori uruguaiani in Italia, fra cui Recoba, Ruben Sosa e Francescoli. Bucci chiamò Casal imitando la voce di Zeman per chiedergli un appuntamento di lavoro in un albergo di Roma. L’uruguaiano si presentò in perfetto orario all’incontro dove ovviamente non c’era Zeman ma Stefano con alcuni amici a godersi la scena. Mentre per Casal l’attesa cominciava a farsi lunga, Bucci gli telefonò nuovamente, sempre con la voce di Zeman, per chiedere scusa del mancato arrivo fissando un incontro per la domenica successiva, allo stadio di Firenze, dopo l’incontro tra i viola e il Foggia. Casal accettò di buon grado la sede dell’incontro, ma per fortuna qualcuno lo avvisò in tempo. Un altro scherzo di Bucci a personaggi noti del mondo del calcio, questa volta imitando alla perfezione la voce di Silvio Berlusconi, fu fatto ad Aldo Biscardi. La trovata di Stefano fu di telefonare al noto giornalista, il martedì successivo a una accesa discussione in diretta con il presidente milanista, in una puntata del “Processo del Lunedì”. Il popolare conduttore della trasmissione si vide passare una telefonata nientemeno che del cavaliere Berlusconi che in realtà era Stefano che gli disse con la sua famosa voce affettata: “Caro Biscardi, le chiedo scusa, ieri sera ho avuto una reazione esagerata, ma l’importante è spiegarsi e chiarire tutto”. Il patron del “Processo”, dopo l’iniziale sorpresa, accettò le scuse del dottor Silvio, replicando con il suo marcato accento molisano: “Non c’è problema presidente, siamo tra gentiluomini. Lei gode sempre della mia stima e della mia ammirazione”. Biscardi concluse la telefonata con il presidente del Milan chiedendogli se fosse opportuno diffondere la notizia della telefonata. Berlusconi rispose che non era il caso di parlarne. Il giornalista ci cascò in pieno e gongolando diffuse con la solita enfasi la notizia tra i suoi collaboratori, stentando poi a credere a una successiva telefonata che annunciava lo scherzo del solito Bucci. Fra le alte beffe telefoniche con la voce di Zeman, è da ricordare una intervista radiofonica, nel dopo partita di un Reggina-Foggia di serie B del 1990. Stefano mise in scena una doppia imitazione in una fantomatica intervista del giornalista foggiano Gino Caserta a Zeman. La riuscita dell’imitazione fu tale che ci cascò in pieno anche la moglie del boemo, che seguiva la partita per radio. Seppe solo il giorno dopo dal marito che si trattava di una burla, visto che Gino Caserta non era mai andato a Reggio Calabria!
Bellissimo fu anche l’episodio avvenuto a “Gol di notte”, trasmissione dell’emittente televisiva Teleroma 56, condotta dal giornalista e zemaniano di ferro Michele Plastino che ideò una rubrica fissa chiamata “l’angolo del santone protettore”, che per lui era ovviamente il boemo. Il giornalista romano di fede laziale commentava per telefono la giornata calcistica con Zeman, imitato da Bucci. Giudizi e commenti, in perfetto stile zemaniano, erano telegrafici, con lunghe pause e con motti “alla Catalano”. Nel corso di una delle tante trasmissioni, vittima di uno scherzo fu lo stesso Plastino: i colleghi della sua redazione gli passarono, a sua insaputa, durante “l’angolo del santone protettore” una telefonata del vero Zeman che, paradosso dei paradossi, imitò Stefano Bucci che faceva Zeman! Plastino non si accorse di nulla, ma a un certo punto intuì che c’era qualcosa che non andava nel dialogo con il “Maestro”. Cercò di prendere tempo con domande di “alleggerimento” e si commiatò dal santone, per poi ammettere pubblicamente la riuscita dello scherzo ai suoi danni. Da ricordare ancora una beffa di Bucci, questa volta ai danni di Gianluca Grassadonia quando era calciatore del Foggia. Era la stagione 1992/93, secondo anno di serie A del favoloso periodo di Zemanlandia. Complici per la riuscita dello scherzo furono Seno e Di Biagio che suggerirono a Stefano la telefonata. Alla vigilia di Ancona-Foggia, l’artista foggiano chiamò il difensore rossonero che non era tra i convocati della partita. Proprio per questo il giocatore era in viaggio per raggiungere Salerno, la sua città. Era quasi a metà strada quando il suo cellulare squillò: dall’altra parte del filo c’era la voce del mister che gli disse: “Grassa (lo chiamava così) dove sei? Vieni qua, ti aspettiamo al President”. Il giocatore fece subito marcia indietro e ritornò di gran carriera a Foggia. Appena arrivato nella hall dell’albergo, trovò solo Zeman che con sorpresa gli disse: “Cha fai qui? Non sei andato a casa?”. Il giocatore disse che era stato lui a chiamarlo. L’allenatore, avvolto dalla nuvola della sua solita sigaretta rispose telegraficamente: ”Io non ti ho telefonato”. Grassadonia capì che era stato vittima di una burla quando vide uscire ridendo a crepapelle da una cabina telefonica Franco Mancini. Subito dopo comparvero, nascosti da una colonna, Seno e Di Biagio che piegati in due per le risate gli rivelarono lo scherzo. L’episodio fu rievocato nell’estate del 2018 durante la presentazione di Grassadonia come nuovo allenatore del Foggia. Alla conferenza stampa era presente anche Stefano Bucci. Finì con una risata generale con l’attuale allenatore del Pescara che disse a Stefano: “Mi raccomando. Non mi convocare più…”.

Foto di Franco Cautillo