C’è una domanda che martella i pensieri del tifoso rossonero.
Qual è il vero volto, del Foggia di questa stagione? Un interrogativo più che lecito, nato sull’onda anomala del campionato appena conclusosi. I ragazzi di Marchionni sono stati in grado di destabilizzare ogni proiezione e possibile considerazione sulla vera natura di questo gruppo. Un’abilità che gli ha permesso di scardinare ogni pronostico e centrare una qualificazione playoff, davvero insperata. Lodi e meriti ai protagonisti, ma la partita col Catania, ha rispolverato dubbi ed incomprensioni che sembravano esser rimasti nei cassetti di un.campionato ormai concluso. La prestazione messa in campo dai rossoneri, ha evidenziato chiaramente, quanto di buono la squadra possa ancora offrire in questa stagione. I primi 20’ della gara, hanno mostrato cattiveria agonistica, determinazione, lucidità ed una continuità di prestazione esaltata da quella verticalità di pensiero tanto ricercata dall’allenatore.
Caratteristiche che hanno determinato l’andamento in campionato della ciurma rossonera, nel bene e nel male. Anche perché, se da una parte abbiamo constatato l’effettiva presenza di un gruppo voglioso e determinato, dall’altra abbiamo trovato una squadra che ha subito l’inevitabile avanzata del Catania. Una prima fotografia di una stagione altalenante ed un botta e risposta che ha surclassato i valori in campo. Il ché però, ha esaltato un match che non ha portato, le gioie sperate in casa Foggia.
Ad un primo sguardo, il pareggio finale, ha lasciato una pesante nota di amarezza ed insoddisfazione. Sensazioni più che logiche, figlie di una vittoria sfumata, ma soprattuto per quel 7° posto a portata di mano. Un rammarico che parte da lontano e rivela il doppio volto di questa squadra. Una compagine in seria difficoltà con le big, ma allo stesso tempo, capace di fare punti con tutte le cosiddette “medio-piccole” del campionato. Le uniche eccezioni sono state le sconfitte con Bisceglie (1-3) e Paganese (0-1). Luce ed ombra di una squadra, coinvolta apparentemente in due campionati. La cui differenza, l’ha portata ad intraprendere un percorso, all’insegna di quella straordinarietà, che l’ha contraddistinta. Ma ora arriva il primo esame per il prossimofuturo: i playoff. La strada è quella giusta. La ricerca costante di una continuità si è dimostrata fondamentale, per l’esito di questa stagione. Ma le gare contro Paganese, Monopoli, Juve Stabia e Catania, rappresentano quell’alternanza, quasi cronica, che ha caratterizzato la stagione del Foggia. Le oggettive difficoltà di un gruppo, normalizzato dai suoi cali di prestazione e dall’altrettanto ostacolo nel gestire una partita da portare a casa, come quella
contro la Paganese. Le ultime due settimane rossonere, hanno evidenziato un concetto ben chiaro: l’impossibilità attuale, di poter guardare oltre il proprio giardino. Una realtà che non permette di far pronostici sui prossimi playoff, tantomeno sul futuro della stagione che verrà. Ma intanto i dubbi persistono e questa sembra l’unica certezza del momento. Se sarà il Foggia intraprendente e determinato, oppure quello in balia di se stesso, lo scopriremo tra pochi giorni. Intanto il 9 maggio si avvicina e quello che racconterà, sarà certamente un’altra pagina di una storia lunga un anno e ricca di soddisfazioni.
Questo finale di stagione, ha permesso ai satanelli, di assaporare una realtà vicina e forse anche futura: quella dei playoff. Un contesto diverso, lontano da qualsiasi concezione di campionato e che ha già mostrato la sua cinica realtà: non sono ammessi errori. Allora le sfide con Juve Stabia e Catania, si rivelano un insegnamento per un viaggio che si appresta ad incominciare. Se sarà un percorso breve o lungo, adesso ha poca importanza. Ma sicuramente, rappresenterà un ulteriore passo, verso un obiettivo da perseverare nel tempo.