Forse la risposta alle domande su questo Foggia, l’ha sempre data Marco Marchionni.
“Dobbiamo preoccuparci di noi stessi”. Lo ha sottolineato nella conferenza stampa di vigilia tra Foggia e Paganese, ma lo ha ripetuto incessantemente per tutta la stagione. Attenti ai satanelli. È quello che sembra rimbombare continuamente, nella mente affollata del tifoso rossonero. Un monito, che ha trovato rinnovato vigore, nelle ultime due sfide di campionato. I primi segnali erano già stati registrati a Palermo. Il calo improvviso del gruppo nel secondo tempo è stato parzialmente motivato da una difficoltà fisica. Una conseguenza più che logica, causata in parte da un lungo periodo di stop forzato. Un’analisi lineare, ma per Marchionni riduttiva. Il quale, proprio su questo tema, ha affermato: “ Più che una questione fisica è stata mentale. Abbiamo preso gol (Valente ndr) per errore nostro, ma al tempo stesso, non abbiamo più giocato la palla come sappiamo. Secondo me non c’entra il Covid o altro. Una squadra quando vuole una cosa e la deve ottenere deve far tanto.” Parole chiare e difficili da fraintendere. La prestazione dei rossoneri contro la Paganese, sembra essere andata in totale contrapposizione, ai pensieri del suo allenatore. I 90’ minuti dello “Zaccheria”, sono apparsi come un lungo recupero del secondo tempo di Palermo. Uno stato delle cose che, in questo momento, alzano un polverone di dubbi e preoccupazioni in casa rossonera. Il risultato è stato sicuramente una delle principali sorprese, ma quello che ha destato più timori è stata la prestazione. “ Oggi è mancato il Foggia — afferma Marchionni in conferenza stampa — non abbiamo giocato. Siamo stati confusionali, non abbiamo fatto nulla di quello che abbiamo preparato e questo è un dispiacere. Oggi avevi una grande opportunità, purtroppo è andata male. Bisogna resettare la testa è la parte più importante. Credo che queste brutte figure non facciano bene. Perché se vogliamo arrivare nei playoff, di certo non possiamo arrivarci con queste partite.” Una disamina chiara, amplificata da uno sconforto tutt’altro che velato. Il ché pone i satanelli su una strada pericolosa: quella di un’involuzione quasi emotiva. Un rischio dettato più dai timori, che da una realtà ponderata. Quanto di buono fatto fino ad ora, non può essere cancellato da una singola prestazione.
Questo gruppo ha dimostrato, in più di un’occasione, di saper reagire alle avversità presentatesi durante la stagione. Ma questa volta, i problemi sembrano più grandi. “ Forse è stato il Foggia —continua l’allenatore — più brutto della stagione. Mi dispiace, perché cerchiamo sempre di lavorare per migliorare, ma oggi abbiamo fatto veramente tantissimi passi indietro. Questo non ce lo possiamo permettere. Siamo una squadra che, quando gioca coralmente, riesce a fare determinati tipi di prestazione. Quando invece inventiamo delle cose, parliamo e basta o non facciamo quello che proviamo, siamo una squadra scolastica, banale e che sembra non avere idee.”
Una brutta copia di quel che è realmente. In questo momento, i rossoneri sono chiamati ad una vera prova di forza. La complessità della situazione è fin troppo chiara e paradossalmente questa può rivelarsi decisiva per l’ennesima rinascita: a mali estremi estremi rimedi. La ripartenza di questo gruppo, non può far altro che passare, da una coralità tutta da ritrovare. La stessa che ha sottolineato Marchionni e che ha contraddistinto una squadra lontana da quella vista in campo.