Caporalato, il grido d’allarme dei sindacati

Si inasprisca il contrasto alla emergenza in vista delle campagne di raccolta primaverili ed estive

Dopo l’ultima maxi operazione che ha portato all’arresto di dieci persone e all’amministrazione controllata di ben otto aziende in capitanata, torna in primo piano l’emergenza caporalato.

Sono centinaia i lavoratori stranieri costretti a vivere tra sporcizia e degrado, spesso reclutati nei ghetti della provincia dauna ed impiegati dalle aziende agricole, sottoposti a condizioni disumane, con una paga ben al di sotto dei livelli minimi salariali.

Una piaga che si fa via via più profonda con l’avanzare della stagione primaverile e delle imminenti raccolte estive nei campi. Sulla emergenza intervengono Fai e Cisl e lanciano l’appello alla Prefettura: “Alle forze dell’ordine va il plauso per l’incessante lavoro che svolgono quotidianamente per arginare il fenomeno ma occorre che la Prefettura coordini misure capillari, mirate e durissime per abbattere una volta per tutte questa emergenza dolorosissima che si consuma ai danni dei lavoratori sfruttati”.

Paolo Frascella Segretario della FAI Cisl Puglia, Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia e Donato Di Lella Segretario della FAI Cisl di Foggia, lanciano un appello congiunto e chiedono di potenziare gli sforzi per contrastare il caporalato, il lavoro nero e lo sfruttamento nei campi.

Temiamo che il Covid apra la strada ad un aumento della illegalità e dello sfruttamento, il duro lavoro dei campi non può essere ostaggio di delinquenti e criminali che annullano ogni minima percezione di rispetto della dignità umana di donne e uomini che mettono anche a rischio ogni giorno la loro vita”.