Gli auguri pasquali di Monsignor Pelvi: Uscite dal sepolcro dell’Io, allontanate il macigno dell’affermazione del Sè per celebrare la Pasqua del Noi”

Nel venerdì Santo, alla vigilia della imminente domenica pasquale, arrivano gli auguri della curia di Foggia con le parole ed il pensiero di S.E. Monsignor Vincenzo Pelvi, Vescovo dell’arcidiocesi Foggia-Bovino, che parla al cuore della gente di Foggia, toccando i temi sensibili che riguardano la nostra epoca.

Viviamo in un tempo in cui siamo un pochino tutti stanchi, della pandemia, delle difficoltà, siamo pieni di preoccupazioni, con una fragilità ed una vulnerabilità che ci prende nelle radici del nostro essere”

L’invito di Pelvi è quello a non smarrirsi, a cercare la via per ricominciare a sognare, a desiderare e a vivere con passione l’esistenza, avendo a cuore il bene comune: il bene per l’altro.

“Guardo con voi al sepolcro, ormai il masso è tolto!”, dice Pelvi, che continua in un invito alla speranza e alla condivisione ammonendo egoismi ed individualismi.

Abbiamo tanti macigni che ci soffocano dentro, uno particolare è quello dell’Io”, il vescovo metropolita si sofferma sul culto del protagonismo diffuso e sulla affermazione di sé che spesso ci rende maschere tristi e vuote. “Uscite dal sepolcro dell’Io, allontanate il macigno dell’affermazione del Sè dal vostro cuore”, ripete ancora Pelvi, “per celebrare insieme la Pasqua del Noi”

Nella parte conclusiva del suo discorso, il Vescovo di Foggia e Bovino, ricorda la figura di Don Tonino Bello, divulgatore di pace e carità ed impegnato attivamente per la costruzione del bene comune, nell’85 alla guida del Movimento Cattolico Internazionale per la Pace e primo Vescovo della nuova circoscrizione ecclesiastica pugliese delle diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo.

Qualche tempo fa Don Tonino Bello, durante una sua visita pastorale, chiese ad alcuni ragazzi: chi è il Vescovo?”, racconta Pelvi, “in quell’occasione una ragazzina rispose: il Vescovo è colui che suona le campane. Ecco, ognuno di voi sia come una campana che  suoni a festa, oltre ogni paura, dolore, malattia, oltre il nascondimento e la chiusura. Che ognuno di noi sia campana che suona per dire agli altri che vale la pena di vivere nella socialità, nella fratellanza, nella solidarietà”.

E della Pasqua Pelvi ne ricorda il significato profondo che rimanda alla compassione, alla condivisione ed alla vicinanza all’altro per guardare insieme lontano.

Perché la Pasqua è sorriso paziente, parola di dolcezza, sostegno per l’altro.

Prendiamoci per mano come in un grande girotondo di festa”, chiude Pelvi, “sapendo che  in questo tempo di paura c’è chi ci eleva al di sopra di ogni piccolezza e meschinità quotidiana.”.

VEDI IL VIDEO QUI:

Il video con gli auguri di S.E. Mons. Pelvi