DL aprile 2021, cosa cambia?

Ecco tutte le regole in vigore da mercoledì prossimo

Nella serata di ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Covid post Pasqua, sebbene il testo non sia stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

 Le misure saranno valide dal 7 al 30 aprile 2021 e con il nuovo decreto tutta l’Italia torna in lockdown, limitando la geografia dei colori al rosso e all’arancione, salvo regole ulteriormente restrittive che potranno essere applicate sia con ordinanza del Ministro della salute, sia dei governatori regionali, tenendo conto della incidenza dei contagi di ogni singolo territorio.

Previsto il ritorno a scuola in presenza in tutte le regioni fino alla prima media, anche nelle zone rosse; mentre nelle arancioni gli alunni saranno accolti in classe fino alla terza media. E anche alle superiori, ma al 50% di presenza degli alunni. Con l’impossibilità dei Presidenti di Regione, Puglia compresa, di adottare nuove misure ed ordinanze restrittive per chiuderle.

L’obiettivo è quello di garantire gradualmente il rientro a scuola in presenza di tutti gli studenti”, scrivono da Palazzo Chigi le agenzie di stampa.

Il 20 aprile il governo verificherà eventuali miglioramenti della curva dei contagi e valuterà eventuali allentamenti. In quella stessa sede si prenderanno decisioni per il ponte del 1 maggio.

DL APRILE

Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici (decreto-legge):

MISURE IN VIGORE DAL 7 APRILE 2021SALVO MISURE PIÙ RESTRITTIVE ADOTTATE A LIVELLO REGIONALE

CIRCOLAZIONE

In ogni Regione rimane il divieto di circolare già in vigore tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l’autocertificazione.

SCUOLE

Dal 7 aprile riaprono gli asili nido, le primarie e le prime medie anche nelle regioni in zona rossa. Divieto per le regioni di chiudere queste classi fino al 30 aprile. Per le zone arancioni, seconda e terza media in presenza.  Le superiori sono fino al 75% in presenza ed il resto in Dad.

SPOSTAMENTI

Rimane in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. È possibile spostarsi dalla Regione di residenza solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze.

In questo caso, gli spostamenti vanno giustificati con l’autocertificazione. Chi vive nei piccoli Comuni può spostarsi in un raggio di 30 km dalla propria abitazione.

SECONDE CASE

Le seconde case si possono raggiungere anche in zona rossa, se proprietari o titolari di un contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021. Fino al 6 aprile divieto di raggiungere seconde case in Liguria, Campania, Puglia, Toscana (divieto esteso fino all’11 aprile) anche per i residenti. In Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana e Sardegna seconde case raggiungibili ma per comprovati motivi. In Sicilia sì può andare nelle seconde case ma con tampone negativo e obbligo di quarantena.

BAR E RISTORANTI

I bar e i ristoranti restano chiusi in presenza. Possibile l’asporto, per i ristoranti fino alle 22, per i bar fino alle 18. Aperti i ristoranti degli alberghi solo per chi vi alloggia.

SMART WORKING

Resta la possibilità per i lavoratori dipendenti di lavorare in modalità agile “alternativamente all’altro genitore” quando i figli sotto i 16 anni sono in didattica a distanza.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI

Sia in zona rossa che in zona arancione restano aperti gli alimentari, compresi quelli nei centri commerciali. Restano aperti in tutte le zone i tabaccai, le farmacie, le edicole, i meccanici e le ferramenta.

CINEMA E TEATRI

Slittata la riapertura del 27 marzo, cinema e teatri restano chiusi fino al 30 aprile.

SPORT

Resta sospesa l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Consentito svolgere attività motoria in forma individuale, nel rispetto del distanziamento, nei pressi della propria abitazione.

ASSUNZIONI

Sbloccati i concorsi fermi a causa del Covid. Le selezioni riguarderanno le amministrazioni centrali dello Stato, le Regioni, i Comuni e le Province.

SANZIONI E TUTELE PER I SANITARI

Il decreto prevede lo spostamento ad altre mansioni per l’operatore sanitario che si rifiuta di vaccinarsi. In alcuni casi può scattare anche sanzione pecuniaria e sospensione graduale dal servizio. Per i medici previsto uno scudo penale. Il rinvio a giudizio solo per colpa grave dell’indagato.